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Il governo Meloni funziona, fitch conferma il rating dell’Italia: “Debito sostenibile grazie a solidità economica e istituzionale”

L’agenzia di rating ribadisce la tripla B per l’Italia. Economia resiliente, export forte e gestione attenta del deficit tra i punti di forza.

L’Italia regge l’urto dei dazi e della crisi geopolitica

In un contesto economico internazionale segnato da tensioni commerciali e nuove spese in difesa, Fitch ha confermato la tripla B sul rating dell’Italia, mantenendo stabile l’outlook e contribuendo a rassicurare i mercati. La valutazione arriva dopo giorni di apprensione alimentata dal confronto con la linea di Donald Trump e dai possibili effetti delle misure protezionistiche statunitensi, che incidono su circa il 10% dell’export italiano.

Nel motivare la sua decisione, l’agenzia sottolinea che il debito pubblico è “sostenuto da un’economia ampia, diversificata e ad alto valore aggiunto, dall’appartenenza all’eurozona e dalla solidità delle istituzioni”. Nonostante l’impatto atteso dei dazi, l’Italia viene ritenuta in grado di reggere meglio di altri Paesi UE, grazie a un sistema export orientato su prodotti a lungo termine e con bassa elasticità ai prezzi.

Le cinque ragioni alla base del giudizio positivo

Il quadro tracciato da Fitch conferma alcune delle analisi già esposte dal professor Marco Fortis, direttore della Fondazione Edison, nei volumi “The Italian Economic Resurgence” e “L’Italia merita un rating migliore”. Cinque, in particolare, i pilastri messi in evidenza dall’agenzia:

  1. Una crescita del PIL superiore alla media dell’eurozona negli ultimi cinque anni: +5,9% contro +4,9%, con Germania a +0,2%, Giappone al 3,8% e Francia al 4%.
  2. Un avanzo primario unico nel G7, grazie a un aumento del gettito fiscale.
  3. Un deficit contenuto: il 2023 si è chiuso al 3,3%, meglio del 3,8% inizialmente previsto, e Fitch stima una discesa al 2,7% entro due anni.
  4. Un livello di debito pubblico in calo rispetto al picco della pandemia, nonostante il peso del superbonus.
  5. La presenza di un ampio risparmio privato, con 400 miliardi investiti in titoli di Stato dalle famiglie italiane, che consente all’Italia di autofinanziare buona parte del proprio debito.

Fiducia nel governo e sistema bancario solido

Il rapporto di Fitch segnala inoltre una solidità politica e bancaria che rappresenta un ulteriore elemento di stabilità per il sistema economico italiano. Il giudizio arriva a metà legislatura e viene letto come un riconoscimento all’approccio prudente del governo guidato da Giorgia Meloni, che ha cercato di mantenere un profilo credibile a livello internazionale nonostante gli effetti della guerra in Ucraina e ora dell’inasprimento delle politiche commerciali americane.

Le agenzie di rating, oltre a influenzare i mercati finanziari, orientano le scelte dei grandi investitori e l’attuale valutazione suggerisce che, nonostante le incertezze geopolitiche e l’aumento della spesa per la difesa, l’Italia resta una destinazione sicura per i capitali.