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Calenda infiamma Tagadà, la Schlein? “Se mi chiede di scegliere tra Conte e Salvini, torno a fare il manager”

Il leader di Azione infiamma Tagadà su La7: accusa il M5S di cavalcare le paure e invita Schlein e Tajani a unire le forze contro il bipolarismo.

Calenda: “Conte e Salvini? Stessa faccia del populismo”

Una critica senza sconti quella lanciata da Carlo Calenda nel corso della puntata di Tagadà su La7, dove ha ribadito la sua linea dura contro il Movimento 5 Stelle e il suo leader Giuseppe Conte. L’ex ministro ha accomunato Conte e Matteo Salvini, definendoli due volti della stessa medaglia: “Sono la stessa cosa, è il populismo che distrugge qualunque possibilità di governare, a destra come a sinistra. Non si assumono le loro responsabilità”.

Riferendosi alla manifestazione promossa dal M5S contro il riarmo, Calenda ha spiegato: “C’è una paura gigantesca, e la prima reazione alla paura è dire: ‘No armi, dateci qualcosa’. Ma nessuno su quel palco ha detto che la pace non dipende da noi. La guerra l’hanno iniziata i russi. Conte e Salvini stanno strumentalizzando le paure delle persone”.

“Voglio cancellare il populismo, non il M5S per legge”

Calenda è tornato anche sulle frasi pronunciate durante il congresso di Azione, dove aveva affermato di voler “cancellare il M5S”. Chiarisce il significato: “Non è la cancellazione per legge. Voglio cancellare quel modo di fare politica: il populismo. È una battaglia senza quartiere”.

Il leader di Azione ha poi definito Contevicino a Maduro, a Putin e a Trump”, sottolineando la sua distanza totale: “Io non prendo in giro i cittadini. Questo modo di dire ciò che la gente vuole sentirsi dire, senza mai assumersi responsabilità, è insopportabile”.

L’appello a Schlein e Tajani: “Diamoci una svegliata”

Durante il confronto, Calenda ha criticato il sistema bipolare, affermando che penalizza l’area riformista e centrista: “Il nemico di Conte non è la destra ma Elly Schlein; quello di Salvini non è la sinistra ma Giorgia Meloni. Il bipolarismo ci obbliga a inseguire questi matti”.

L’ex ministro ha quindi lanciato un appello a Schlein e Antonio Tajani: “Diamoci una svegliata, siamo eredi di grandi culture politiche. Perché siamo sottomessi a questi?”.

Quando la conduttrice Tiziana Panella gli ha ricordato che Schlein è proprio lui a chiedere una scelta, la replica è arrivata secca: “Ah, io devo scegliere tra Conte e Salvini? Allora torno a fare il manager. Che senso ha fare politica se non si riesce a cambiare nulla?”.