Salvini punta al Viminale, ma Piantedosi frena: “Resto dove sono”, FI “Se s’impunta è crisi”
Il leader della Lega immagina un ritorno al Ministero dell’Interno dopo la Campania, ma l’attuale titolare del Viminale non intende lasciare.
Il piano di Salvini e il “no” di Piantedosi
Il progetto è chiaro: Matteo Salvini vorrebbe riportare Matteo Piantedosi in Campania per candidarlo alla guida della Regione e, in caso di vittoria, subentrare lui stesso al Viminale. Ma il ministro dell’Interno ha già respinto l’idea. “Pur essendo legatissimo alla mia terra, mi sento più utile alla Campania lavorando al Viminale. Inoltre il centrodestra esprime sul territorio dei bravi dirigenti su cui sarebbe giusto puntare”, ha dichiarato.
L’ipotesi di avvicendamento è circolata subito dopo l’assoluzione di Salvini nel processo di Palermo per il caso Open Arms, ma dal centrodestra è arrivata una risposta fredda. Le ambizioni del leader leghista, secondo Forza Italia, non sono proporzionate alla forza elettorale attuale del suo partito, attestato attorno al 9%. Una battuta raccolta da La Stampa sintetizza lo stato d’animo: “Se Salvini si impunta, ma non lo farà, apriamo la crisi, andiamo dal presidente Mattarella e noi ci chiamiamo fuori”.
Telefonate riservate e offerte che non può mantenere
Secondo quanto riportato da Repubblica, Salvini avrebbe telefonato sia alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni che allo stesso Piantedosi per anticipare la sua idea e sondarne la disponibilità. Avrebbe anche proposto uno scambio di caselle: se dovesse lasciare il Ministero delle Infrastrutture, questo potrebbe passare a un esponente di Fratelli d’Italia.
Una mossa però discutibile dal punto di vista istituzionale, dato che la nomina dei ministri spetta esclusivamente al premier. In sostanza, Salvini starebbe offrendo nella trattativa qualcosa che non ha il potere di cedere.
Il nodo Starlink e le preoccupazioni di Meloni
Tra gli ostacoli a un eventuale rientro di Salvini al Viminale c’è anche la questione Starlink, sistema satellitare con cui il ministero ha rapporti operativi. Il dossier coinvolge la sicurezza nazionale e richiede equilibrio nella gestione. Secondo fonti governative, Meloni non vorrebbe “avere cheerleader di Elon Musk tra i piedi” in un ambito così delicato.
Il dossier interno resta dunque in mano a Piantedosi, almeno per ora, mentre gli equilibri nel centrodestra si confermano più fragili del previsto.