Scontro tra Elon Musk e Donald Trump sui dazi: la rottura è vicina, la Casa Bianca “È solo un assemblatore di auto”
Il patron di Tesla pubblica un video di Friedman contro le barriere commerciali. Navarro attacca: “Non costruisce nulla, assembla soltanto”.
Musk pubblica Friedman e lancia segnali al tycoon
I rapporti tra Elon Musk e l’ex presidente Donald Trump si fanno sempre più tesi. A riaccendere lo scontro è stato un video pubblicato da Musk su X, in cui l’economista Milton Friedman, premio Nobel e teorico del libero mercato, spiega l’importanza del commercio senza frontiere. Un contenuto apparentemente neutro, ma dal forte valore simbolico, soprattutto se pubblicato da uno dei principali imprenditori globali, in un momento in cui Trump rilancia la sua strategia dei dazi come cardine del proprio programma elettorale.
Il video, che mostra Friedman mentre illustra la “magia del sistema dei prezzi” attraverso l’esempio di una matita costruita grazie al lavoro coordinato di persone da tutto il mondo, ha immediatamente suscitato reazioni nel team di Trump.
Navarro contro Musk: “Un assemblatore, non un produttore”
A rispondere con toni duri è stato Peter Navarro, ex consigliere della Casa Bianca e figura chiave della linea protezionista dell’amministrazione Trump. In un’intervista alla CNBC, ha attaccato frontalmente il CEO di Tesla: “Elon Musk è un assemblatore, non un produttore di automobili”, ha detto, criticando il fatto che molte componenti delle vetture Tesla provengano da Giappone, Cina e Taiwan, mentre l’obiettivo del tycoon è “che gli pneumatici siano prodotti ad Akron e le trasmissioni a Indianapolis”.
Lo scontro tra i due non è nuovo. Già in passato Musk aveva definito Navarro “un egocentrico che non ha mai costruito un c*o**”, alimentando una frattura ora resa più profonda dal contesto economico e geopolitico.
Dazi, Europa e una visione in contrasto
Le tensioni si sono manifestate anche durante l’intervento di Musk al congresso della Lega, dove è stato intervistato dal vicepremier italiano Matteo Salvini. In quell’occasione, il patron di Tesla e X ha espresso la speranza che si possa arrivare a “zero dazi” tra Stati Uniti ed Europa, dichiarazione che avrebbe consigliato direttamente a Trump. Una posizione che stride con l’attuale orientamento dell’ex presidente, pronto a intensificare la guerra commerciale se tornasse alla Casa Bianca.
Con le sue aziende esposte a livello globale e in particolare alle ricadute di dazi su batterie, elettronica e forniture industriali, Musk ha sempre sostenuto il mercato libero, ma ora sembra prendere le distanze in modo più esplicito da Trump, fino a pochi mesi fa alleato strategico.