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Conte conquista la piazza e mette in ombra Schlein e il Pd si spacca “Elly sta sbagliando tutto”

La manifestazione ai Fori Imperiali segna il sorpasso simbolico di Conte su Schlein. Malumori nel Pd, tra accuse di resa e dissenso sulla linea pacifista.

Il trionfo della piazza 5 Stelle e il peso simbolico sull’alleanza

Una sfilata che doveva essere condivisa e plurale si è trasformata in un trionfo a senso unico. La manifestazione contro il riarmo promossa dal Movimento 5 Stelle ha visto Giuseppe Conte ergersi a figura centrale di un campo largo che, nelle intenzioni originarie, avrebbe dovuto vedere il Pd come perno. E invece, agli occhi di molti osservatori e militanti, l’ex premier ha saputo imporsi come federatore di un fronte eterogeneo ma mobilitato, affiancato da Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, con il sostegno di sigle storiche della sinistra come Arci, Acli, Anpi e del pacifismo cattolico.

La presenza della delegazione dem, guidata da Francesco Boccia, è apparsa quasi come un inchino politico, una resa senza condizioni alla linea contiana. Il risultato? La segretaria Elly Schlein si trova oggi a inseguire una leadership simbolica che sembra sfuggirle, mentre dal fronte riformista del partito iniziano a sollevarsi voci di forte disagio.

Fratture nel Pd: le critiche dei riformisti e l’irritazione social

Il contrasto interno al Partito Democratico è ormai evidente. Da un lato, l’area riformista accusa la segreteria di aver abbandonato ogni coerenza. «Con Letta fummo i primi a schierarci senza dubbi con l’Ucraina. Ora rischiamo di consegnare la vittoria a chi si opponeva alla nostra posizione di allora», confessa, sotto anonimato, un esponente di Energia Popolare. Filippo Sensi, senatore dem, non nasconde invece il dissenso: «La capitale ucraina si ritrova sotto il fuoco dei missili di Putin. Ancora sangue innocente, ancora vergogna», ha scritto sui social, allegando un video dalla piazza romana.

Più articolata la critica di Giorgio Gori, che sul Foglio definisce “ingenua o ambigua” la linea dem: “Dire di essere per la difesa comune ma contro il riarmo è un barbatrucco”. Una formula, secondo il sindaco di Bergamo, che mina la credibilità del partito e lo condanna al ruolo di gregario del “carrozzone” contiano, che sabato ha sfilato senza contributi del Comune di Roma.

Picierno attacca: “Populismo al servizio della propaganda di Mosca”

A rendere ancora più teso il clima ci ha pensato la vice presidente del Parlamento europeo Pina Picierno, che ha denunciato la strumentalizzazione della manifestazione da parte della propaganda russa, apparsa nei titoli principali dei media di Mosca. «Raccontare un’Europa matrigna che soffia sul fuoco della guerra, ignorare i massacri di Putin, significa piegarsi ancora una volta al populismo», ha dichiarato.

La distanza tra le anime del Pd si allarga, mentre il Movimento 5 Stelle cavalca compatto il tema della pace e del no al riarmo come cardine della propria alternativa al governo. E tra le fila dem, qualcuno si domanda come “far tacere la Picierno”, ricevendo solo sorrisi ammiccanti da Boccia e Furfaro, simbolo di un partito che discute, sì, ma sempre più diviso.