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Vannacci replica al Fatto Quotidiano: “La mia campagna elettorale? Fatta dal Pd”

L’eurodeputato della Lega risponde alle accuse di irregolarità sollevate da un’inchiesta giornalistica e rivendica la legittimità della propria elezione.

Il generale Vannacci: “La mia campagna l’hanno fatta i media progressisti”

Roberto Vannacci, europarlamentare eletto con la Lega, respinge al mittente le accuse di irregolarità nelle spese elettorali avanzate in un articolo de Il Fatto Quotidiano. In un video diffuso sul proprio profilo Instagram, l’ex generale difende la trasparenza della sua campagna e sostiene di non aver speso cifre rilevanti: «Per la campagna elettorale non ho speso quasi niente. La mia campagna l’ha fatta il Pd, l’ha fatta il Fatto Quotidiano, l’ha fatta Repubblica e anche la Stampa. Grazie!».

Nel mirino di Vannacci c’è il giornalista Lorenzo Giarrelli, autore di un’inchiesta secondo cui una richiesta di chiarimenti da parte della Corte d’appello di Palermo potrebbe mettere a rischio il seggio dell’eurodeputato. Vannacci smentisce seccamente: «La circoscrizione Isole è l’unica dove non sono stato eletto. Quel dettaglio forse è sfuggito all’autore dell’articolo».

Il caso Palermo e le spese contestate

Secondo quanto riportato da Vannacci, la vicenda farebbe riferimento a una cifra irrisoria: «Si parla di una spesa elettorale pari a circa duemila euro per tutta la circoscrizione», ha precisato, sottolineando che la documentazione è già stata rinviata agli uffici competenti e che al momento «non è stata ricevuta alcuna comunicazione ufficiale».

Vannacci ha poi fatto riferimento a una richiesta di accesso agli atti presentata dallo stesso Giarrelli per verificare le spese nella circoscrizione Nord-Ovest, dove – a suo dire – non risultano né segnalazioni né richieste di chiarimento da parte delle autorità: «Tutte le spese sono state considerate regolari».

“Indagine costruita a tavolino”

Nel suo intervento, Vannacci non ha nascosto il sospetto di un attacco politico-mediatico: «Cosa vorrà scoprire il Giarrelli? Cosa starà macchinando? Lo scopriremo solo vivendo», ha ironizzato. E ha concluso con una stoccata: «Forse si sta preparando a coprirmi le spese anche per la prossima campagna elettorale».

Al momento non risultano comunicazioni ufficiali da parte della Corte d’appello né segnalazioni formali che mettano in discussione la regolarità della sua elezione. L’europarlamentare ha confermato di non opporsi all’accesso agli atti, dichiarandosi tranquillo sulla trasparenza delle operazioni contabili svolte durante la campagna elettorale.