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Scintille a 4 di Sera, Giarrusso difende Landini, Paragone e Del Debbio insorgono: “Ma che discorso è?”

Scintille in diretta su Rete 4: Giarrusso assolve il leader della Cgil, ma finisce isolato tra le reazioni perplesse degli altri ospiti e del conduttore.

“Landini non ha colpe”, ma in studio non ci sta nessuno

Tensione palpabile nel corso della puntata di 4 di Sera, il talk dell’access prime time di Rete 4 condotto da Paolo Del Debbio, quando Dino Giarrusso, ex esponente del Movimento 5 Stelle, si è lanciato in una strenua difesa di Maurizio Landini, segretario generale della Cgil.

«Mi sembra surreale fare un processo a Landini. Fa il suo mestiere, è il capo del sindacato, non ha colpe se Stellantis si comporta male», ha dichiarato Giarrusso, provocando la reazione immediata e visibilmente contrariata di Gianluigi Paragone, anch’egli ospite in studio. L’ex senatore ha ironizzato con le mani giunte in segno di preghiera, per poi replicare perplesso: «Ma come non ha colpe, dico?».

Del Debbio: “Però è stato un po’ zitto…”

A prendere posizione è stato anche Del Debbio, che ha evidenziato una certa passività del sindacato negli ultimi mesi: «Però insomma, è stato un po’ zitto, ecco…», ha commentato il conduttore, interrompendo la difesa di Giarrusso, che nel frattempo proseguiva nel suo intervento.

Pressato dalle obiezioni, l’ex Iena ha provato a raddrizzare il tiro: «Fammi finire. Sui contratti firmati a quel modo, sinceramente, faccio fatica a giustificarli. Io sono obiettivo: quella roba lì la Cgil non la può accettare», ha ammesso, prendendo parzialmente le distanze da quanto sostenuto in precedenza. Un passaggio che ha permesso a Del Debbio di chiudere con un sorriso e un sospiro di sollievo.

La figura di Landini divide anche la tv

La presenza sempre più marcata di Maurizio Landini nel dibattito politico, non solo sindacale, continua a generare reazioni contrastanti anche in televisione. Da una parte c’è chi lo accusa di immobilismo su dossier cruciali come quello dell’automotive, dall’altra chi – come Giarrusso – difende il suo ruolo, sostenendo che la responsabilità principale sia altrove.

Il dibattito, acceso e ricco di interruzioni, conferma quanto la figura del segretario Cgil sia al centro di una polarizzazione sempre più evidente anche nell’arena mediatica.