Legittima difesa, Cruciani sul caso Zancan: “Ha sparato ai ladri? Ha fatto benissimo”
Il conduttore de La Zanzara difende l’orafo vicentino denunciato per il trasporto dell’arma usata per respingere un’aggressione. Il dibattito torna sulla legittima difesa.
Zancan si difende dai ladri ma viene denunciato
Il caso di Roberto Zancan, orafo di Vicenza, torna al centro del dibattito televisivo nel corso della trasmissione Fuori dal Coro. Vittima di numerosi tentativi di furto nella propria azienda, Zancan ha deciso di reagire: armato regolarmente, ha sparato contro un gruppo di malviventi che si erano introdotti nella sua proprietà per l’ennesima volta. L’uomo è stato denunciato non per l’uso dell’arma, ma per averla trasportata dalla sua abitazione all’azienda, pur essendone in regolare possesso.
«Alle 2 e 15 stavo guardando il telefono e ho visto che erano già dentro la mia proprietà. Me ne sono accorto io, ma anche mia moglie. Ho preso l’arma che detengo regolarmente e sono andato a difendermi», ha raccontato lo stesso Zancan, ospite in studio.
Cruciani: “Stato assurdo, gli tolgono le armi”
A intervenire con forza è stato Giuseppe Cruciani, conduttore radiofonico de La Zanzara e volto noto del dibattito sui temi della sicurezza: «Ha fatto benissimo a sparare. Se uno viene aggredito da dieci persone all’interno della propria azienda, fa bene a difendersi con ogni mezzo». Secondo Cruciani, la reazione dello Stato è sproporzionata: «Zancan ha utilizzato armi legalmente detenute, non ha precedenti, ha semplicemente difeso il proprio lavoro. E lo Stato cosa fa? Gli toglie le armi. È incredibile».
Il conduttore ha inoltre criticato l’impostazione burocratica con cui – a suo dire – viene gestita la legittima difesa in Italia: «Invece di tutelare chi subisce aggressioni, lo si colpisce per aspetti formali. Sembra un paradosso».
Il nodo sicurezza e la polemica sul decreto
Durante la trasmissione, Mario Giordano ha chiesto a Cruciani un commento sul nuovo decreto Sicurezza approvato dal governo, spesso accusato da alcuni ambienti politici di rappresentare una “deriva autoritaria”. Secca la replica dello speaker: «Deriva autoritaria? In Italia tutti possono fare quello che vogliono. Il caso Zancan lo dimostra: viene aggredito e finisce denunciato. Non c’è nessuna repressione, semmai il contrario».
Il caso riaccende così il dibattito sulla legittima difesa, sui limiti del diritto all’autotutela e sull’equilibrio tra sicurezza e legalità. Un tema destinato a restare al centro dell’agenda pubblica, tra esigenze di protezione e garanzie dello Stato di diritto.