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Veltroni a Che tempo che fa: “Essere antifascisti significa essere italiani”

L’ex segretario del PD interviene sul 25 Aprile e difende i valori della democrazia: parole dure contro i fascismi, anche in chiave attuale.

Le parole di Veltroni sul fascismo e la libertà

Durante la sua partecipazione a Che tempo che fa, ospite di Fabio Fazio, Walter Veltroni ha colto l’occasione per affrontare il tema del 25 Aprile, legandolo alla presentazione del suo nuovo libro. Con un tono diretto e incisivo, l’ex segretario del Partito Democratico ha pronunciato un intervento che ha subito acceso il dibattito politico.

“Il 25 Aprile è vicino. Essere antifascisti significa essere italiani. Qui nessuno deve dimenticarsi che i nazisti in Italia furono portati dai fascisti. C’era una parte sbagliata, quella che ha tolto la libertà e una parte giusta”, ha dichiarato. Il ragionamento di Veltroni si è poi spostato sul valore dello studio, tema centrale nel suo romanzo e, a suo dire, nella differenza tra democrazie e regimi autoritari: “Le democrazie vogliono che la gente studi, che coltivi il dubbio, le dittature vogliono solo persone che credono, obbediscono e combattono”, ha sottolineato. E ha aggiunto: “E questa cosa non riguarda solo il passato, ma anche il presente. Basti pensare alla messa in discussione della scuola pubblica…”.

Salvini aveva previsto tensioni: “Cercheranno di infangare”

Pochi giorni prima, il vicepremier Matteo Salvini aveva lanciato un avvertimento in vista del 25 Aprile, parlando di possibili tentativi di attacco politico al governo. “In vista del 25 Aprile prepariamoci perché le proveranno tutte pur di infangare”, aveva detto, riferendosi alla consueta polemica che si riaccende intorno alla ricorrenza della Festa della Liberazione.

Le parole di Veltroni, pronunciate in prima serata su una rete nazionale, sono state lette da alcuni osservatori come una conferma delle tensioni anticipate dal leader della Lega. In particolare, il riferimento alla “messa in discussione della scuola pubblica” ha suscitato perplessità, poiché non è stato chiarito a quali azioni concrete si riferisse. La frase è rimasta sospesa, senza ulteriori spiegazioni né da parte dello scrittore né del conduttore Fazio, che si è limitato a un sorriso e non ha approfondito il passaggio.

La polemica tra valori e accuse

Il clima che precede il 25 Aprile si conferma quindi, ancora una volta, terreno di confronto acceso tra le diverse anime politiche del Paese. Le dichiarazioni di Veltroni, cariche di significato simbolico, si inseriscono in un dibattito che ogni anno richiama la memoria storica e solleva interrogativi sul presente.

La connessione tra i valori dell’antifascismo e la condizione attuale della scuola pubblica italiana, sebbene non esplicitata nei dettagli, ha avuto una forte eco mediatica. I social hanno amplificato la polemica, chiedendo chiarezza su chi, oggi, metterebbe realmente a rischio l’istruzione pubblica. Intanto, dal governo nessuna replica ufficiale, mentre il dibattito si concentra sulle interpretazioni più o meno letterali delle parole dell’ex segretario dem.