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Von der Leyen benedice la Missione Usa di Giorgia Meloni, “Accoglie con favore ogni contatto tra i leader europei e gli Stati Uniti”

L’incontro tra Giorgia Meloni e Donald Trump divide il fronte politico, ma l’Unione europea conferma il pieno coordinamento con Palazzo Chigi.

Von der Leyen in contatto costante con Meloni

In vista dell’atteso incontro tra Giorgia Meloni e Donald Trump, previsto per venerdì allo Studio Ovale, arrivano segnali di piena sintonia tra Palazzo Chigi e la Commissione europea. Lo ha confermato ufficialmente Arianna Podestà, portavoce aggiunta dell’esecutivo Ue, durante il briefing quotidiano con la stampa. “La presidente von der Leyen e la prima ministra italiana Giorgia Meloni sono stati in contatto regolare. La presidente è in costante contatto con tutti i leader Ue. Sono stati in contatto anche in relazione a questa missione negli ultimi giorni. E saranno in contatto prima della missione programmata”, ha dichiarato, raffreddando le polemiche interne.

Von der Leyen, secondo la portavoce, “accoglie con favore ogni contatto tra i leader europei e gli Stati Uniti”, pur ricordando che “la competenza per gli accordi commerciali resta esclusiva dell’Unione, come sancito dai Trattati”. Ma anche se la trattativa resta in mani europee, “l’attività di outreach è benvenuta e viene coordinata da vicino”, ha ribadito.

Tajani: “Non è una partita italiana, ma euro-atlantica”

Il viaggio della premier italiana non rappresenta una fuga in avanti nazionale, come sostenuto da alcune voci dell’opposizione. A chiarirlo è il ministro degli Esteri Antonio Tajani: “Non è un viaggio per giocare una partita italiana. È un viaggio per rafforzare i rapporti con gli americani, ma è finalizzato anche a spingere il governo americano ad arrivare a dazi zero. L’obiettivo potrebbe essere la creazione di un grande mercato euro-americano di libero scambio”.

Secondo Tajani, si tratta di una missione strategica, partita da un invito ufficiale di Washington e non da una richiesta della presidente del Consiglio: “Non ha supplicato, c’è una lettera molto articolata”. Il commento arriva per spegnere le critiche secondo cui Meloni si starebbe recando negli Usa con “il cappello in mano”.

Nel frattempo, anche il commissario Ue al Commercio Maros Sefcovic, impegnato proprio in missione a Washington, ha ribadito che chi all’interno dell’Unione ha buone relazioni con gli Usa dovrebbe valorizzarle, aprendo così alla diplomazia attiva di Meloni.

Le opposizioni si dividono: solo Calenda difende Meloni

Nel panorama politico italiano, le reazioni all’imminente missione americana della premier sono contrastanti. Dalle file di Fratelli d’Italia, Ylenja Lucaselli afferma: “Le parole della portavoce della Commissione spengono le polemiche e le speculazioni politiche che l’opposizione ha praticato in questi giorni sulla missione a Washington”. La parlamentare sottolinea che il dialogo con l’Ue è costante e trasparente.

Più critico il resto dell’arco progressista, che accusa Meloni di cercare visibilità internazionale. Ma a sorprendere è la voce fuori dal coro di Carlo Calenda, che si smarca dalle accuse mosse dalla sinistra: “Polemiche demenziali. Non ho letto le stesse proteste quando il premier inglese Starmer o il presidente francese Macron sono andati da Donald Trump. Non si capisce perché una premier non dovrebbe accettare l’invito. Sono tutte polemiche avvilenti e un po’ ideologiche”, afferma il leader di Azione.

Intanto, la premier è al lavoro su diversi dossier, a cominciare dalla proposta di attivare misure di salvaguardia nell’ambito delle regole Wto, per tutelare il mercato interno europeo. Obiettivo della visita è anche quello di avviare una trattativa strutturata con gli Stati Uniti, con l’ambizione di fissare un primo confronto ufficiale in occasione del vertice Nato in programma dal 24 al 26 giugno all’Aja. Un’opportunità che potrebbe accreditarla come interlocutore privilegiato per l’intero blocco Ue.