Fassino diretto contro la Schlein, “Non riduciamo tutto a battibecchi per raggranellare qualche voto”
L’ex ministro degli Esteri critica la linea del partito sulle critiche a Meloni. “Serve buonsenso, non battibecchi pre-elettorali”
Fassino critica le polemiche del Pd sulla visita di Meloni alla Casa Bianca
PIERO FASSINO lancia un monito chiaro e diretto: “Non è mai una buona cosa piegare scenari e dinamiche internazionali a esigenze di politica interna”. L’ex segretario dei Democratici di sinistra, oggi vicepresidente della Commissione Difesa della Camera, interviene durante la puntata di martedì 15 aprile de L’aria che tira su La7, ospite del conduttore David Parenzo, per commentare le tensioni politiche nate attorno al viaggio istituzionale della presidente del Consiglio Giorgia Meloni negli Stati Uniti, previsto per giovedì 17 aprile.
Nel corso della trasmissione si discute delle nuove sfide legate alla politica commerciale americana sotto una possibile nuova presidenza Trump, delle risposte dell’Unione europea e della posizione del governo italiano. A infiammare il dibattito, le accuse delle opposizioni secondo cui Meloni avrebbe “scavalcato Bruxelles”, prendendo iniziativa su un fronte che, secondo i critici, spetterebbe all’Europa intera.
L’avvertimento al centrosinistra: “Non riduciamo tutto a battibecchi”
“Bisognerebbe che i leader politici del nostro Paese avessero questo buonsenso”, ha detto Fassino, riferendosi alle polemiche. Alla domanda se stesse parlando anche ai suoi colleghi del Partito democratico, ha risposto senza esitazione: “Parlo a tutti, parlo a tutti”. Poi ha aggiunto: “Ridurre questioni rilevanti che investono il futuro del mondo a un battibecco per raggranellare qualche voto in più o in meno non mi pare una grande strategia”.
Nel merito della missione istituzionale, Fassino ha riconosciuto la complessità del viaggio di Meloni, sottolineando come non esista un mandato europeo ufficiale che la legittimi a rappresentare l’intera Unione europea. “Meloni va come premier ma non ha un mandato per parlare a nome dell’Unione europea”, ha dichiarato. “Ieri l’ufficio stampa della Von der Leyen ha detto una cosa ovvia: la politica commerciale spetta all’Unione europea. Qualsiasi colloquio comunque è utile. Molto però dipenderà da quel che dirà Trump e Trump ha fatto della imprevedibilità il suo modo d’essere”.
“Lo schema di Trump non regge: crea instabilità globale”
Nella parte finale del suo intervento, Fassino ha espresso preoccupazioni più ampie sulla strategia del tycoon americano. “Lo schema è sempre il solito: sparo una cosa molto alta, obbligo tutto il mondo a discutere di quello e poi negozio cercando di portare a casa il medio”, ha osservato. Tuttavia, ha evidenziato come questa tattica abbia già mostrato “contraddizioni non da poco”, citando “il crollo del valore del dollaro al cambio, il crollo delle Borse che non riguarda i ricchi ma il popolo dei piccoli investitori, il sistema previdenziale americano fondato sui fondi pensione su cui il crollo in Borsa ha conseguenze gigantesche”.
Infine, l’esponente dem ha ricordato alcuni recenti ripensamenti dell’ex presidente degli Stati Uniti: “È tornato indietro sugli apparati digitali e ora annuncia di tornare indietro sulle auto. Questo decreto sta diventando una tela slabbrata e piena di buchi”.