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Provenzano (PD) attacca Meloni prima della visita a Trump: “Non difende l’Italia, è la sua portavoce”

Alla vigilia dell’incontro con l’ex presidente USA, il responsabile Esteri del Pd solleva dubbi sulla legittimità e sull’efficacia della missione. E accusa: “Nessuna garanzia per l’interesse nazionale”

Provenzano: “Meloni non ha mandato europeo, rischia di indebolire l’Ue”

A poche ore dall’incontro tra la premier Giorgia Meloni e Donald Trump alla Casa Bianca, il clima politico si accende. Tra critiche, perplessità e attacchi diretti, a prendere posizione è il responsabile Esteri del Pd, Giuseppe Provenzano, che in un’intervista a La Repubblica mette in dubbio la legittimità della missione e accusa la presidente del Consiglio di “essere allineata” con l’ex presidente USA.

“Nello Studio Ovale Giorgia Meloni dovrà scegliere se compiacere Trump, come ha fatto fin qui, o difendere l’interesse nazionale che oggi coincide con quello europeo”, dichiara Provenzano, sostenendo che i segnali e i silenzi precedenti al viaggio non offrono garanzie sulla tutela degli interessi dell’Italia.

“Non ha mandato Ue, il negoziato è fallito”

Secondo l’esponente democratico, Meloni non avrebbe alcun mandato ufficiale da Bruxelles, a differenza del commissario europeo al Commercio Maroš Šefčovič, impegnato parallelamente in una trattativa con l’amministrazione americana sui dazi. Una trattativa che, tuttavia, sarebbe già compromessa: fonti della Casa Bianca hanno infatti confermato il rifiuto di Trump alla proposta europea su un possibile accordo di “dazi-zero”.

“La visita della presidente del Consiglio è slegata da quella di Šefčovič”, aggiunge Provenzano, spiegando che una trattativa bilaterale Italia-Stati Uniti sarebbe irrealistica, oltre che pericolosa: “È esattamente ciò che vuole Trump: spezzare l’unità dell’Europa e trattare singolarmente con i Paesi per indebolirli”.

“Temo che porterà lo stendardo di Trump, non quello italiano”

L’ex vicesegretario del Pd non risparmia le critiche nemmeno sul piano simbolico. “Meloni è stata l’unica leader europea ad applaudire Trump il giorno del suo insediamento alla Casa Bianca”, sottolinea. “Ha detto di voler ragionare col suo amico Donald, ma finora gli ha solo dato ragione, anche quando ha definito gli europei dei parassiti”.

“Temo che al rientro in Italia non sventolerà la bandiera nazionale o quella dell’Unione Europea, ma lo stendardo di Trump”, conclude Provenzano. “Spero di essere smentito, ma finora si è comportata solo come la portavoce del leader americano”.

Un attacco che si inserisce in un clima politico già acceso, mentre analisti e osservatori guardano con attenzione agli sviluppi di una missione che potrebbe avere ripercussioni decisive sul fronte dei rapporti transatlantici e delle tensioni commerciali.