Smacco al Pd, Cacciari elogia Meloni per la sua strategia, “Agisce con grande intelligenza”
Il filosofo commenta positivamente la politica estera della presidente del Consiglio, sottolineando la crisi dell’Europa e il ruolo centrale degli Stati Uniti
“L’Europa è in crisi, gli Stati Uniti no”: è da questa constatazione che Massimo Cacciari, filosofo ed ex sindaco di Venezia, parte per analizzare e apprezzare la linea politica adottata dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in particolare nella gestione dei rapporti internazionali. In un’intervista concessa all’agenzia di stampa Ctk, Cacciari ha lodato l’equilibrio con cui la leader di Fratelli d’Italia si muove tra Bruxelles e Washington, cercando una posizione autonoma che non metta in discussione gli interessi dell’Italia.
Il bilanciamento tra Stati Uniti e Unione europea
Secondo Cacciari, la premier sta “perseguendo una politica di bilanciamento” tra i due principali poli dell’Occidente, un tentativo che, a suo giudizio, rappresenta un tratto distintivo di intelligenza e pragmatismo. “La capacità della leader di Fratelli d’Italia – afferma – sta nell’intrattenere buoni rapporti con le forze che governano l’Ue, pur definendosi allo stesso tempo una stretta alleata di Trump”.
Un atteggiamento che, secondo il filosofo, non ha generato tensioni con la Casa Bianca, neppure con l’insediamento della nuova amministrazione americana: “Se consideriamo che il governo di Roma non ha mai avuto scatti polemici contro la Casa Bianca da quando si è insediata la nuova amministrazione…”, ha osservato.
Meloni, sostiene Cacciari, ha quindi mostrato una “grande intelligenza” nel tenere una linea chiara e coerente, capace di dialogare sia con l’Europa istituzionale sia con il mondo conservatore americano.
La crisi dell’Europa e il ruolo mancato dell’Ue
La riflessione del filosofo si estende anche al contesto più ampio della politica continentale. L’Unione europea, per Cacciari, soffre ancora di una debolezza strutturale che si manifesta soprattutto nell’assenza di un progetto politico condiviso tra gli Stati membri. “I prossimi passi avrebbero dovuto essere politiche di convergenza nelle politiche fiscali e sociali, ma così non è stato”, ha spiegato.
Cacciari ha ribadito un concetto già espresso in precedenti dichiarazioni: l’Europa è un continente in decadenza. Lo aveva sottolineato anche in un’intervista a La Stampa, definendola senza mezzi termini “un fallimento”. “Se non si parte da questo presupposto, che cosa si vuole capire delle posizioni di Donald Trump?”, si è chiesto il filosofo.
“Occidente finito, leader deboli”
Nel tracciare una lettura storica dell’attuale situazione geopolitica, Cacciari ha fatto riferimento al passato glorioso dell’Europa, che ha avuto il suo apice nel XIX secolo, quando era al centro del mondo per sviluppo economico e peso demografico. “Tutto questo – ha dichiarato – è finito con la Prima guerra mondiale”. Da allora, secondo Cacciari, il declino è stato progressivo e aggravato anche dalla debolezza della leadership attuale. “La decadenza europea? Anche grazie a leader come Von der Leyen”, ha affermato.