Morte di Papa Francesco, la frase tagliente Pietro Orlandi, “Si porta la verità nella tomba”
Pietro Orlandi non commenta e attacca la “falsità” di certi omaggi. Il cardinale Zuppi elogia invece il pontefice per il suo amore senza riserve.
Il silenzio tagliente di Pietro Orlandi
Nel giorno della morte di Papa Francesco, tra le migliaia di messaggi di cordoglio, spicca il post di Pietro Orlandi, fratello di Emanuela Orlandi, che ha deciso di non commentare la scomparsa del Pontefice, accompagnando però la sua scelta con parole dure.
«Oggi preferisco non rilasciare commenti, il mio pensiero è lo stesso di ieri, di oggi e lo stesso sarà anche domani», ha scritto sui social. E ha aggiunto: «Anche tanti personaggi illustri del giornalismo, della politica, dello spettacolo, della cultura avrebbero potuto evitare di commentare, visto che nei loro post e dichiarazioni leggo solo tanta ipocrisia, ruffianeria e falsità».
Nello stesso messaggio, Orlandi ha voluto però ricordare Roma, nel giorno della sua fondazione, con un pensiero appassionato: «P.s. Oggi però è anche la nascita di Roma e a Roma un commento lo voglio dedicare. Quando le attuali Parigi e Berlino erano solo sterpaglia, Londra un acquitrino e il Vaticano era solo un’area poco salubre dove sorgeva il circo di Nerone, Roma possedeva già un impero. Buon Compleanno Roma».
Le parole di Zuppi: “Papa Francesco ha amato fino alla fine”
A fare da contrappunto al silenzio polemico di Orlandi, sono arrivate le parole cariche di affetto e spiritualità del cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, che ha ricordato Papa Francesco come un uomo che ha vissuto il suo ministero con passione totale e senza risparmiarsi.
«Papa Francesco ha amato fino alla fine. Quel suo giro con la macchina, per salutare tutti e farsi salutare da tutti, è il gesto di un Papa che non si è mai risparmiato», ha dichiarato Zuppi, sottolineando lo stile diretto e umano del Pontefice: «Si è avvicinato alle persone perché voleva comunicare a tutti l’amore di Dio per l’umanità concreta, così com’è, senza filtri, senza ipocrisie».
Il cardinale ha aggiunto: «Creava qualche malumore in chi ha paura, in chi preferisce guardare da lontano, in chi non vuole sentire – come diceva lui – il famoso ‘odore delle pecore’, che dà anche un po’ fastidio, ma è proprio quello di cui il buon Pastore profuma».
“La sua Pasqua ci insegna la forza dell’amore”
Nel suo omaggio al Pontefice, Zuppi ha voluto rimarcare anche il valore spirituale del momento: «C’è tanta sofferenza per la perdita di una persona così cara, e così cara a tutti, che ha saputo unire tanti uomini e donne, anche con sensibilità diverse». Per il cardinale, Francesco è stato capace di «far sentire tutti vicini, compresi, proprio per l’attenzione alla persona e a Dio».
Infine, ha concluso con parole di speranza: «Ecco, è la sua Pasqua. Ci aiuta a capire qual è la forza dell’amore, che in Gesù vince il male della morte, e ci aiuta a guardare con speranza, con fiducia, anche questo passaggio così doloroso per tutti».