Antiche profezie tornano alla ribalta dopo la scomparsa di Papa Francesco, la previsione di Nostradamus
La morte di Papa Francesco riaccende l’attenzione su enigmatiche profezie del passato, da Nostradamus a San Malachia, tra suggestioni e simbolismi millenari.
Le parole di Nostradamus e il riferimento al Pontefice
La scomparsa di Papa Francesco, avvenuta lunedì 21 aprile all’età di 88 anni, ha riportato in auge le profezie attribuite a Michel de Nostredame, meglio noto come Nostradamus, autore del celebre testo pubblicato nel 1555. Tra le quartine criptiche contenute nella sua opera, una in particolare ha riacceso la curiosità degli appassionati di simbolismi e misteri: “Per la morte di un Pontefice molto vecchio sarà eletto un romano di buona età. Di lui si dirà che indebolisce la sua sede ma a lungo siederà e in attività mordace”.
Alcuni studiosi vedono in queste parole un riferimento diretto proprio alla figura di Papa Francesco, associato al “Pontefice molto vecchio”, e ipotizzano che il “romano di buona età” potrebbe essere il suo successore. La frase “indebolisce la sua sede ma a lungo siederà” alimenta ulteriori interpretazioni sulla figura del futuro Papa.
Il presagio inquietante di San Malachia
Non meno evocativo è il testo attribuito a San Malachia, arcivescovo irlandese del XII secolo, che descrive 112 motti latini, ognuno relativo a un Pontefice. Papa Francesco viene identificato come il numero 111 nella sequenza. Il motto che dovrebbe riguardare il successore, il 112°, è associato a un epilogo drammatico.
Secondo l’antico scritto, “Durante l’ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa siederà Pietro il Romano, che pascerà il gregge tra molte tribolazioni. Quando queste saranno concluse, la città dei sette colli sarà distrutta e il Giudice tremendo giudicherà il suo popolo. Fine”.
In quest’ottica, il prossimo Pontefice – simbolicamente chiamato “Pietro il Romano” – potrebbe rappresentare l’ultimo nella linea papale, in un contesto segnato da difficoltà e giudizi finali. Un’interpretazione che affascina e inquieta, senza però trovare conferme nella dottrina ufficiale della Chiesa.