Il Generale Vannacci attacca i vertici UE, “Von der Leyen? Sembra viva”
Il generale ed eurodeputato ospite della rassegna “Think & Talk” infiamma il pubblico tra frecciate politiche, geopolitica e provocazioni anti-Europa.
Sala gremita per il generale: satira, politica e identità
VARESE – Una vera e propria “bomba d’acqua” e una tempesta di parole hanno travolto la sala Lyceum mercoledì sera, durante l’atteso intervento del generale Roberto Vannacci, eurodeputato, ospite della rassegna “Think & Talk” promossa dalla rivista “Living is life”. Intervistato dal direttore de “La Prealpina”, Silvestro Pascarella, Vannacci ha dato vita a un incontro carico di provocazioni e riferimenti bellici, prendendo come riferimento simbolico la figura di San Giorgio, celebrato proprio il 23 aprile.
«Combatte per una guerra giusta – ha dichiarato –. Avete presente il drago che infilza? Somiglia a Ursula Von der Leyen. La prima volta che l’ho vista ho pensato: “Caspita, sembra quasi viva”».
“Non voglio fondare un partito personale”: l’alleanza con la Lega
Vannacci ha escluso l’ipotesi di creare un proprio partito, ironizzando su esperienze politiche fallimentari degli ultimi anni: «Avete visto cosa è successo a Santoro? Conoscete il suo “Pace Terra e Dignità”? Gli è venuta la pappagorgia. Io non voglio finire così». Ha poi chiarito la sua posizione all’interno della Lega, ribadendo che il partito rappresenta oggi i suoi valori, «dalla famiglia all’identità».
Ha però specificato di non voler “vannaccizzare” il partito guidato da Matteo Salvini, sottolineando il ruolo della sua associazione “Il mondo al contrario”, che porta lo stesso titolo del suo libro, con oltre 500mila copie vendute.
Attacchi ai media, geopolitica e il caso Von der Leyen
Durante l’incontro, Vannacci ha lanciato diversi attacchi contro giornali e televisioni: ha ironizzato sui titoli de “La Repubblica” («Il generale che crede di essere l’erede di Giulio Cesare»), e ringraziato sarcasticamente il “Corriere della Sera” e La7 per aver, a suo dire, contribuito al successo del suo libro: «Mi hanno denunciato sei volte, tutte le denunce sono state archiviate. E ancora c’è chi pensa che 560mila poveracci mi abbiano votato».
Ha elogiato l’Italia, definendola «unica nel mondo», e criticato l’oblio in cui a suo parere è caduta. Sul fronte internazionale ha dichiarato: «La guerra fa schifo, e io ci ho passato 37 anni con un fucile in mano. Ma il pacifismo ideologico è utopistico: la guerra è un fatto umano».
Ancora una volta ha preso di mira Ursula Von der Leyen, paragonandola a un drago da abbattere. Ha criticato la scelta della Commissione Europea di promuovere il piano ReArm EU da 800 miliardi di euro senza il voto dell’Eurocamera: «Lo ha fatto passare per emergenza. Ma qualcuno ha visto i Cosacchi sull’Olona?».
“Mosca è sicura, Putin ha il sostegno del popolo”
In chiusura, rispondendo a una domanda sul giudizio su Putin, Zelensky e Trump, Vannacci ha espresso la sua posizione partendo dal presidente russo: «Putin è un capo di Stato che ha il sostegno del suo popolo, un sostegno palpabile per chi è stato in Russia. Siete mai stati a Mosca? È una città sicura, ci si può camminare tranquillamente».