Vittorio Feltri e la battuta ironica su un eventuale Papa di colore, “Un altro extracomunitario che si insedia in Italia”
Il fondatore di Libero interviene sul prossimo Conclave: serve un Papa forte e conservatore, capace di difendere la cristianità globale.
“Che sia nero o à pois, contano i valori”
Vittorio Feltri dice la sua sul possibile profilo del futuro Pontefice, con il suo solito stile diretto e provocatorio. “Ma cosa vuoi che me ne freghi a me della sfumatura e della pigmentazione del prossimo Papa…”, scrive, ironizzando sull’attenzione mediatica attorno all’origine etnica del successore di Francesco. Per Feltri, l’unica cosa che conta è che il prossimo Papa sia “un individuo capace di incarnare i valori cristiani e di rappresentarli in modo esemplare”, sottolineando che oggi ci sono “365 milioni di cristiani perseguitati nel mondo”.
Un Pontefice, secondo Feltri, deve essere “forte, deciso, coraggioso e orgoglioso”. E non deve, a suo avviso, cedere alla tentazione della politica. “Bastano le toghe politicizzate, non vogliamo anche l’abito talare politicizzato”.
“Serve un conservatore, non un progressista”
Feltri esprime una preferenza chiara: auspica un Pontefice conservatore, che sappia guidare la Chiesa cattolica senza cedere a derive moderniste. Un leader che sia “modello di umanità e misericordia, capace di ispirare fedeli e non”. A suo parere, il nuovo Papa non dovrebbe ambire a ruoli politici né trasformare il Vaticano in una “tribuna ideologica”.
Il conclave e l’Occidente minoritario
Il giornalista sottolinea anche un aspetto geopolitico rilevante: nel prossimo conclave, formato da 135 cardinali, i rappresentanti dell’Occidente saranno in netta minoranza. Una realtà che considera “preoccupante”, ma anche sintomatica della diffusione globale del cristianesimo.
“Sarei contento, senza andare in brodo di giuggiole, se fosse scelto un italiano – aggiunge Feltri –. Ma se dovesse essere eletto un extracomunitario, magari africano, che vuoi che sia? Un altro extracomunitario che si insedia in Italia. Stavolta non clandestinamente”.
Il commento si chiude con una battuta che sintetizza il pensiero dell’autore: “Quindi, è vero, non è escluso che la fumata bianca stavolta potrebbe essere nera. Insomma, non credo proprio sia una ‘questione di pelle’”.