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Cruciani attacca il Pd sulle polemiche per il lutto il 25 aprile: “Il Papa non è morto per colpa di Meloni”

Il conduttore de La Zanzara contro Elly Schlein e le celebrazioni per la morte di Francesco: “La vetta della doppia morale”. E sul 25 aprile: “Non si annacqua nulla”.

La polemica: “Papessa Schlein e cristianesimo woke”

ROMA – A pochi giorni dalla morte di Papa Francesco, si accende il dibattito sulle reazioni del mondo politico italiano, con una dura invettiva firmata Giuseppe Cruciani. Durante l’ultima puntata de La Zanzara, su Radio 24, il conduttore ha puntato il dito contro la sinistra e in particolare contro la segretaria del Pd, Elly Schlein, accusandola di “ipocrisia senza pari”.

«Va in Parlamento a dire che è ipocrita chi elogia il Papa e poi deporta i migranti o è contro il green… Ognuno prende il Papa per quello che conviene», ha affermato Cruciani, che poi ha rincarato la dose: «Tutti sono ipocriti, ma svetta la Schlein. Una roba vergognosa».

Secondo il giornalista, c’è un’evidente contraddizione tra il sostegno progressista a tematiche come le unioni gay, la gestazione per altri o l’eutanasia, e l’elogio di Papa Francesco. «Siete incredibili. Ma smettetela con queste buffonate», ha concluso il suo attacco alla sinistra.

Lutto e 25 aprile: “Il Papa non è morto per colpa di Meloni”

Ma Cruciani non si è limitato al caso Schlein. Ha criticato anche la decisione del governo di proclamare cinque giorni di lutto nazionale per la scomparsa del Pontefice, definendola «non un atto di eccessiva sudditanza al Vaticano», ma un modo per assecondare “l’onda emotiva”.

Più ironico e tagliente, invece, il suo commento sul dibattito che ha investito il rapporto tra la morte del Papa e le celebrazioni del 25 aprile. C’è chi, sui social, ha insinuato che il lutto nazionale possa in qualche modo “coprire” o “sminuire” il valore della ricorrenza antifascista. Cruciani liquida queste tesi come complottismo ideologico: «Il 25 aprile si celebra lo stesso», ha dichiarato, «non è colpa di Giorgia Meloni se il Papa è morto il 21 aprile».

“Ossessione per il fascismo”

Infine, il conduttore ha definito “ridicola” quella che considera una fissazione della sinistra: l’ossessione per il fascismo. Un riferimento chiaro al dibattito riacceso in questi giorni in vista dell’anniversario della Liberazione. «Questa narrazione per cui tutto viene fatto per oscurare il 25 aprile è grottesca», ha affermato, contestando l’idea che ci sia un disegno politico dietro ogni evento.