Roma, solo un rom su 3 va scuola, Gualtieri ingaggia un manager che coordini un progetto da 2,1 milioni di euro
Cinque insediamenti coinvolti, obiettivo ridurre l’abbandono scolastico e rafforzare l’integrazione. Ancora drammatici i dati sulla scolarizzazione.
Inclusione scolastica: una sfida ancora aperta
Il Comune di Roma è alla ricerca di un esperto che coordini un progetto triennale da 2,1 milioni di euro per favorire l’inclusione scolastica e sociale dei minori rom, sinti e caminanti. L’avviso prevede un compenso complessivo di 90mila euro per tre anni, a fronte di una delle sfide educative e sociali più complesse del territorio capitolino.
I dati che arrivano dai campi nomadi sono allarmanti. Solo il 31,5% dei bambini tra i sei e gli undici anni frequenta la scuola, mentre il 21,6% dei minori che ha concluso le elementari non prosegue negli studi. Tra i 15 e i 62 anni, solo il 26,6% possiede la licenza elementare, il 28,7% ha completato le medie e appena lo 0,6% è in possesso di un diploma superiore.
Cinque campi coinvolti, un obiettivo comune
Sono cinque gli insediamenti coinvolti: Salviati, Salone, Gordiani, Candoni e Lombroso. Rimane escluso il campo di Castel Romano, dove nessun ente del terzo settore ha risposto all’appello. I residenti sono in prevalenza di origine rumena, serba, bosniaca e montenegrina.
Il futuro coordinatore dovrà gestire azioni mirate di accompagnamento individuale e di gruppo, attivare interventi socio-educativi per i bambini e le bambine frequentanti le scuole aderenti al progetto, oltre a promuovere percorsi di formazione e sensibilizzazione rivolti agli operatori sociali e educativi.
Il fine dichiarato è quello di contrastare il rischio di abbandono scolastico, costruendo “contesti favorevoli all’apprendimento, alla valorizzazione delle differenze e all’integrazione interculturale”, si legge nella scheda del progetto.
Dalla scuola al digitale: un programma a tutto campo
Il progetto si articola in una rete di azioni: sostegno scolastico, doposcuola, laboratori didattici e creativi, centri estivi, uscite educative, e persino un servizio di trasporto per accompagnare gli studenti dai campi agli istituti scolastici.
Un’iniziativa originale riguarda i genitori: sarà attivato un corso di alfabetizzazione digitale per aiutarli a utilizzare strumenti come email, iscrizioni online e WhatsApp, ritenuti essenziali per partecipare attivamente alla vita scolastica dei figli.
Un’eredità difficile e ancora lontana dal traguardo
Nei trienni precedenti, 2017-2020 e 2021-2023, il Comune di Roma ha coinvolto 43 istituti scolastici (12 asili, 20 scuole primarie, 11 secondarie di primo grado), per un totale di 234 classi e 379 alunni rom. Nessuna presenza, invece, nelle scuole superiori.
Un livello di scolarizzazione così basso comporta ricadute pesanti anche sul fronte occupazionale. Solo un rom su cinque nei campi della Capitale dichiara di avere un lavoro regolare. Le occupazioni prevalenti rientrano in un’economia di sussistenza, priva di stabilità e prospettive di lungo termine.
Il compito del nuovo coordinatore sarà complesso: colmare un vuoto educativo profondo, intercettare bisogni e costruire fiducia dove lo Stato spesso è percepito come distante. E, forse, contribuire davvero a portare i libri tra le baracche.