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Selfie davanti alla salma di Papa Francesco dopo ore interminabili di fila, il web insorge “spettacolarizzazione del dolore”

Le immagini virali dei fedeli che si fotografano al cospetto del Pontefice sollevano polemiche: “Serve educazione all’autenticità, non divieti”

Scatti davanti al feretro: l’indignazione corre sui social

Le lunghe file di fedeli accorsi per rendere omaggio alla salma di Papa Francesco si sono intrecciate, in queste ore, con una controversia che ha fatto rapidamente il giro del web. Alcune fotografie e video condivisi sui social mostrano persone intente a scattarsi selfie di fronte al feretro del Pontefice, nel cuore della Basilica di San Pietro. Un comportamento che ha generato un’ondata di critiche: su X e Instagram i commenti parlano di “mancanza di rispetto”, “narcisismo digitale” e “spettacolarizzazione del dolore”.

“Un gesto che svuota il senso della partecipazione”

A prendere posizione sono stati anche diversi esperti. Alessandro Ricci, psicologo e docente all’Università Pontificia Salesiana, intervistato da Il Messaggero, ha definito il fenomeno un segnale della velocità con cui si consumano oggi le esperienze, anche le più intime e sacre.

«Tutto si consuma velocemente a discapito del tempo della riflessione – spiega Ricci –. Si può facilmente passare da un gesto di raccoglimento e rispetto a qualcosa di più turistico o, peggio, narcisistico». Il bisogno di visibilità e riconoscimento – sostiene l’esperto – è amplificato dai social, che trasformano ogni momento in una vetrina potenziale.

“Serve educare, non vietare”

Pur criticando il gesto, Ricci si è detto contrario a un approccio repressivo: «Non credo sia giusto vietarlo, ma è fondamentale educare a un uso consapevole dei social e riportare al centro la capacità di ascoltare le proprie emozioni».

Durante il suo pontificato, Papa Francesco ha più volte denunciato il culto dell’apparenza e la società dell’immagine. «Essere coerenti con il suo messaggio – aggiunge Ricci – significa anche decentrarsi dal proprio ego per riscoprirsi umani e autentici, non semplici avatar a caccia di un like».

La lettura psicologica: emozioni superficiali e ricerca di consenso

Una lettura simile arriva anche da Daniela Villani, professoressa associata di Psicologia generale all’Università Cattolica di Milano e docente di psicologia della religione. In un’intervista all’AdnKronos, Villani spiega che il gesto dei selfie davanti alla salma nasce da una fruizione sempre più superficiale delle emozioni, unita alla ricerca di approvazione da parte degli altri.

«È il riflesso di un mondo dove il dolore viene esibito più che vissuto, e in cui il consenso sociale – anche quello online – sembra valere più della riflessione intima», osserva la docente.

Tra memoria e rappresentazione

Questa vicenda, che nasce nel cuore di un momento solenne, mette a confronto due visioni: da una parte quella del raccoglimento e della memoria condivisa, dall’altra quella della rappresentazione, dove il vissuto individuale passa attraverso l’obiettivo di uno smartphone.

Un conflitto che non può essere risolto con regole rigide, ma con una nuova educazione culturale e digitale, capace di far riflettere sul senso dei gesti, soprattutto quando si è di fronte a figure che hanno segnato la storia collettiva, come Papa Francesco.