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Zingaretti nei guai: sbaglia Pec sulle spese elettorali rischia di costargli multa salatissima e la poltrona a Strasburgo

Nicola Zingaretti al centro delle polemiche per un errore formale nel rendiconto delle spese elettorali. Rischia una sanzione pecuniaria, non la decadenza.

L’errore nella trasmissione dei documenti

Brutta sorpresa per Nicola Zingaretti. Il 25 aprile, giornata attesa dall’ex governatore del Lazio per fustigare il governo, è stato invece segnato da una notizia che rischia di compromettere la sua recente elezione al Parlamento europeo. Secondo quanto riportato dal Fatto Quotidiano, l’ex segretario del Partito Democratico sarebbe finito sotto i riflettori a causa di un errore nella trasmissione del rendiconto sulle spese sostenute durante la campagna elettorale.

La documentazione, obbligatoria per tutti i candidati, sarebbe stata inviata con un errore nell’indirizzo di posta elettronica certificata destinata al Collegio regionale di garanzia presso la Corte d’appello di Roma. Un dettaglio che avrebbe fatto fallire la corretta ricezione della Pec, pur restando regolare l’invio alla Camera dei Deputati.

La ricostruzione dello staff di Zingaretti

Lo staff di Nicola Zingaretti ha subito smentito ipotesi di procedimenti aperti. Attraverso un rapido giro di telefonate, i collaboratori hanno fatto sapere: “Non ci sono procedimenti aperti”. Secondo la loro ricostruzione, l’errore sarebbe stato individuato tempestivamente e il fascicolo sarebbe stato reinviato correttamente nei termini previsti. L’inoltro contemporaneo alla Camera è stato eseguito senza problemi, mentre la seconda spedizione alla Corte d’appello ha sanato il vizio formale.

In ogni caso, spiegano, il rischio non sarebbe quello della decadenza dell’elezione, ma solo di una sanzione pecuniaria. L’eventuale multa ammonterebbe a 25 mila euro. Nessuna incidenza quindi sulla permanenza a Strasburgo per l’ex presidente della Regione Lazio.

Il clima di tensione attorno all’ex governatore

Nonostante le rassicurazioni, il clima tra i collaboratori di Zingaretti resta teso. Il timore è che l’incidente possa offuscare l’immagine pubblica dell’ex segretario dem, già finito al centro di critiche in passato. L’attacco mediatico, innescato da Marco Travaglio attraverso le colonne del Fatto Quotidiano, ha contribuito ad alimentare il caso.

Ad oggi, l’errore si configura come una violazione meramente formale e non sostanziale. La carriera europea di Nicola Zingaretti sembra quindi salva, anche se il contraccolpo d’immagine potrebbe lasciare strascichi nell’ambiente politico nazionale.