Insulti a fornaia uno striscione antifascista, ad Ascoli Piceno esplode la polemica, Magi (PD) “È il clima voluto dal governo Meloni”
Solidarietà a Lorenza Roiati, panettiera di Ascoli Piceno identificata dalla polizia per uno striscione antifascista il 25 aprile. Il caso diventa nazionale.
Da Ascoli Piceno a tutta Italia: il caso dello striscione antifascista
Sta assumendo dimensioni nazionali la vicenda di Lorenza Roiati, titolare del panificio L’assalto ai forni di Ascoli Piceno, identificata dalla polizia dopo aver esposto uno striscione antifascista il 25 aprile. La donna aveva appeso sulla porta del suo negozio un lenzuolo con la scritta: “Buono come il pane, bello come l’antifascismo”, gesto che le è costato il controllo delle generalità da parte delle forze dell’ordine.
Il fatto, inizialmente circoscritto a livello locale, ha acceso un acceso dibattito politico, con l’intervento dei principali esponenti del centrosinistra.
Schlein, Magi e Cucchi: la politica si schiera
Tra i primi a esprimere solidarietà c’è stata la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, che ha definito l’identificazione della fornaia “un insulto a tutti coloro che si riconoscono nei principi antifascisti della Costituzione”. Schlein ha anche chiesto che si indaghi sui responsabili degli insulti fascisti rivolti a Roiati.
Anche Riccardo Magi, segretario di Più Europa, ha preso posizione dura: “In un Paese normale scrivere che l’antifascismo è bello il 25 aprile dovrebbe essere come scrivere Buon Natale il 25 dicembre”, ha dichiarato, denunciando un clima di crescente intimidazione.
La senatrice Ilaria Cucchi (Alleanza Verdi e Sinistra) ha annunciato la sua presenza ad Ascoli Piceno per sostenere personalmente Lorenza Roiati e per chiedere un incontro con il sindaco Marco Fioravanti.
Gli insulti e la reazione della fornaia
La vicenda ha assunto toni ancora più gravi dopo la comparsa di striscioni offensivi nei confronti della fornaia. In uno di questi, affisso in viale De Gasperi, si leggeva: “Da quel forno un tale fetore che diventa simpatico anche il questore”.
Lorenza Roiati ha condannato con fermezza questi atti, definendoli “vergognosi” e richiamando l’attenzione sulle derive nazifasciste che tali messaggi evocano, in particolare con riferimenti ai forni crematori dei campi di sterminio.