La segretaria del Pd Elly Schlein scatenata: “La partita è aperta, siamo pronti a battere la Meloni”
La segretaria del Pd guarda avanti: unità sui referendum, rilancio del partito e un impegno contro la povertà.
Schlein: “Siamo pronti a battere questo governo”
“La partita è aperta, Meloni fa bene a sentire il fiato sul collo”. È una Elly Schlein determinata quella che, intervistata su La7, rivendica i progressi compiuti dal Partito Democratico e si dice convinta della possibilità di costruire un’alternativa solida al centrodestra.
Dai referendum alle prossime elezioni comunali, regionali e politiche, per la segretaria dem la strada è chiara: “La somma delle forze di opposizione è già vicina alle percentuali di governo”, ha sottolineato. “Sono convinta che ce la faremo, ma non possiamo essere solo noi a sentire questa responsabilità”.
Sulle discussioni interne e sulla possibile data del congresso Pd, Schlein ha preferito glissare: “Ora la priorità è portare italiani e italiane al voto”, ribadendo come il partito, “dato per morto, abbia rialzato la testa e possa ancora crescere”.
“Torneremo a occuparci di povertà”
Tra i temi che Schlein ritiene fondamentali in un futuro governo progressista c’è la lotta alla povertà. “Sicuramente si può mettere in campo uno strumento contro la povertà. Il Reddito di cittadinanza si poteva correggere, ma ha aiutato milioni di persone. Solo Meloni può pensare che si possano segare le gambe alla povertà”, ha commentato. L’intervento a sostegno dei più fragili sarà quindi tra le prime azioni di una coalizione di centrosinistra.
“Il messaggio di Papa Francesco non va disperso”
Schlein ha voluto anche ricordare il forte impatto emotivo del funerale di Papa Francesco: “È stata una cerimonia molto bella, molto triste ma anche molto partecipata, soprattutto da tanti giovani. Una piazza piena di speranza”. Secondo la leader Pd, il messaggio di Papa Francesco – per la giustizia sociale, la pace e la difesa del pianeta – ha avuto una forza che “ha superato i confini della fede” e deve restare vivo.
Critiche alla premier sui dazi
Infine, un attacco diretto alla premier: “Sui dazi, Meloni avrebbe dovuto scegliere l’Italia e l’Europa. Invece ha scelto di minimizzare, pur di non entrare mai in contraddizione con il suo amico Donald Trump“, ha concluso Schlein.