Bari, arrestato Don Nicola D’Onghia dopo la morte della 27enne Fabiana Chiarappa: l’accusa è di omicidio stradale e omissione di soccorso
Il sacerdote di Turi è accusato di omicidio stradale aggravato dalla fuga e omissione di soccorso: la vittima è una giovane motociclista di 27 anni.
Arrestato il parroco di Turi
È stato posto agli arresti domiciliari don Nicola D’Onghia, parroco di Turi, in provincia di Bari, in seguito a un grave incidente stradale in cui ha perso la vita Fabiana Chiarappa, una ragazza di 27 anni originaria di Toritto. Il provvedimento cautelare è stato disposto per evitare il rischio di inquinamento probatorio e la possibile reiterazione del reato.
Secondo quanto emerso dalle indagini, il sacerdote sarebbe responsabile di omicidio stradale aggravato dalla fuga e dall’omissione di soccorso. Il sinistro è avvenuto lo scorso 20 aprile sulla strada provinciale 215, nei pressi di Turi, dove l’auto condotta dal parroco avrebbe impattato contro la motocicletta su cui viaggiava la giovane, causando la sua morte. Dopo l’impatto, l’uomo si sarebbe allontanato senza prestare aiuto.
Le indagini coordinate dalla Procura di Bari, condotte dai carabinieri della compagnia di Gioia del Colle, hanno ricostruito la dinamica dei fatti grazie all’analisi dei filmati di videosorveglianza, ai rilievi tecnici effettuati sul luogo dell’incidente e alle testimonianze raccolte. È emerso che il veicolo guidato da don D’Onghia non avrebbe rispettato la precedenza all’incrocio, urtando violentemente la motocicletta di Fabiana Chiarappa, che è deceduta sul colpo.
L’accusa: fuga dopo l’incidente mortale
Il comportamento tenuto dal sacerdote dopo l’incidente ha aggravato la sua posizione. Gli investigatori sostengono che don Nicola D’Onghia non solo non si sia fermato a prestare soccorso, ma abbia anche tentato di eludere le proprie responsabilità. A seguito delle verifiche effettuate, la Procura ha ritenuto necessario procedere con la misura cautelare degli arresti domiciliari, ritenendo sussistente il pericolo di inquinamento delle prove o di nuove condotte simili.
La notizia ha suscitato grande clamore a Turi, dove il parroco è molto conosciuto. Tuttavia, al momento non sono stati rilasciati commenti ufficiali né dalla Curia né dagli avvocati dell’indagato. Restano in corso gli accertamenti per completare il quadro investigativo e chiarire ogni aspetto della vicenda.