Partirà proprio da Bari la scalata di Matteo Renzi verso la segreteria del partito: lo ha annunciato l’altra sera a Roma in un’assemblea del Pd in svolgimento nella città capitolina: “ inizieremo da Bari. Il Pd deve avere al centro i sindaci. Questa sarà una delle partite più importanti e inizieremo da lì, da Bari “.
Certo Michele Emiliano non ha mai nascosto il suo appoggio al sindaco della città di Firenze, tanto che durante l’inaugurazione della Fiera del Levante l’aveva spronato a scegliere la sua città per dare inizio al suo tour elettorale dando un forte scossone ad Enrico Letta e a tutto il governo italiano.
Intanto berlusconi studia il nuovo fenomeno che attrae le masse e quasi quasi commissiona più sondaggi su di lui che lo stesso protagonista; e nonostante il cavaliere abbia sentenziato che “L’ho studiato, è solo un battutista che alla lunga stanca “, in realtà Renzi è al momento in vetta nel gradimento di tutti i sondaggi anche se nel Pdl comincia a serpeggiare il dubbio che forse Berlusconi possa aver visto giusto su questo nuovo “rottamatore “ che potrebbe si riuscire a conquistare una posizione di primo piano nel Pd, ma che difficilmente riuscirà ad arrivare alla guida del paese.
E agli albori della sua popolarità a livello nazionale, certamente qualcosa nell’atteggiamento di Renzi che dal nulla era riuscito a conquistare la poltrona di palazzo Vecchio, aveva interessato Berlusconi che volle invitarlo ad un pranzo in quel di Arcore come egli stesso racconta: “ lo volli incontrare perchè mi aveva incuriosito, e pensavo potesse essere una persona su cui investire. Scoprii che era solo un ambizioso “.
Certo è che Berlusconi continua ad essere convinto di aver visto giusto su Renzi che prima o poi sarà costretto a fare i conti con la base popolare e dovrà essere costretto a scendere a patti con il partito democratico se vorrà che la sua campagna elettorale abbia un senso e soprattutto un seguito; piccolo particolare forse sfuggito all’attenzione del Cavaliere è che non potrà certo essere lui a sfidare l’avversario.
Prepara perciò una complicata strategia per trovarsi preparato ad affrontare il decisivo momento delle urne: innanzitutto vaglia un numero imprecisato di importanti personalità estranee alla politica, al fine di tirarle fuori al momento opportuno come l’asso nella manica di un gruppo composto non solo da uomini di partito; poi continua a sparare a zero su Renzi sminuendo le sue parole e i suoi discorsi.
Vedremo cosa succederà e soprattutto quanto corta sarà la memoria degli italiani che si recheranno al voto.