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Roman Polanski dopo 37 anni rifiutato il suo ritorno negli Usa

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Il regista Roman Polanski aveva un sogno, passare il Natale negli Stati Unti d’America.

I giudici della Corte Superiore di Los Angeles, qualche giorno fa, hanno esaminato l’istanza presentata dai legali di Roman Polanski con la quale  il regista chiedeva di ritornare in patria.

La Corte Superiore di Los Angeles, dopo aver esaminato la domanda dei difensori del famoso regista,  ha deciso di rigettare la richiesta di Roman Polanski.

L’ottantunenne regista di origini francese ma naturalizzato americano ha dovuto adeguarsi alla decisione dei giudici di Los Angeles e passare il Natale in un’altra nazione.

Il famoso regista ha dovuto abbandonare gli Usa 37 anni fa, quando fu accusato di violenza sessuale nei confronti di una minorenne.


L’episodio della violenza sessuale avvenne nella villa di Jack Nicholson nel 1977 e vittima di Roman Polanski, fu, secondo le ricostruzioni degli inquirenti, Samantha Geimer, una ragazza di soli 13 anni.

Samantha Geimer, all’epoca una giovanissima modella, era la figlia di una notissima conduttrice tv.

Il famoso regista subì un lungo processo durante il quale fu stabilito che Roman Polanski dovesse essere sottoposto ad una perizia psichiatrica.

Roman Polanski fu rinchiuso nel carcere di Chino, in California, per 42 giorni durante i quali fu sottoposto alla perizia ordinata dai giudici.

La perizia psichiatra condotta dai medici stabilì che Roman Polanski potesse essere condannato ad una pena con la condizionale.

I giudici ritennero di non dare seguito alle risultanze della perizia e non condannarono il regista con la condizionale.

Roman Polanski, per evitare di finire a lungo in carcere, decise di fuggire dagli Stati Uniti d’America.

La polizia americana, subito dopo la fuga di Roman Polanski dagli Usa, emise un mandato di cattura internazionale a carico del famoso regista.

Dopo tale condotta, il regista non potè più andare negli Stati Uniti d’America.