Regione Puglia: l’esecutivo Vendola stanzia 170 mila euro per cambio sesso, ma il Pdl non ci sta
Se a livello nazionale non si riesce ancora ad approvare il disegno di legge contro l’omofobia per l’ostracismo del Pdl che vorrebbe l’abolizione delle aggravanti previste dall’articolo 3, la Regione Puglia salta l’ostacolo e va oltre forse anche troppo secondo le polemiche che sono seguite al finanziamento di 170 mila euro concesso al Policlinico di Bari per il centro day hospital specializzato nei disturbi dell’identità di genere.
Il consigliere Antonio Martucci esponente del Mep esprime con forza il suo dissenso: “Apprendiamo che la Regione Puglia avrebbe stanziato 170 mila euro per un day hospital che si dedica a chi decide di sottoporsi ad un percorso di cambio di sesso. Premettendo che si tratta di scelte intime e che mettono l’individuo di fronte ad un percorso etico non facile, ma che attiene alla libertà di ognuno di noi, riteniamo in ogni caso, se la notizia rispondesse a verità, di trovarci di fronte ad una beffa ai danni dei pugliesi che si trovano in uno stato di salute precario e che devono quotidianamente confrontarsi con la scarsità di strutture e apparecchiature sanitarie”.
E’ vero che il Policlinico di Bari è un centro di riferimento a livello nazionale, ma probabilmente in questo delicato periodo altre dovrebbero essere le priorità ed infatti Martucci definisce il finanziamento una beffa che “ colpisce anche il personale dl sistema sanitario regionale e i manager delle aziende ospedaliere impegnati in una impari battaglia con una richiesta sempre più alta di assistenza soprattutto in presenza di malattie gravi. Certo 170 mila euro sono una goccia nel mare dei fondi necessari ad una sanità moderna e efficace. Ma in questi tempi di vacche magre anche il messaggio che si lancia ha la sua importanza. E in questo caso ci troveremmo di fronte ad un segnale dal forte sapore di interesse e non di salute”.
Il progetto “Day hospital sui disturbi dell’identità di genere” è stato approvato dalla Giunta regionale in seguito alla proposta dell’assessore Elena Gentile anche se il policlinico vanta questo centro sin dal 2003 riferimento per disturbi di genere in ambito regionale e extra regionale; l’utenza ammonta attualmente a 200 pazienti in carico essendo il centro unica realtà in tutto il meridione in grado di assistere e guidare il paziente transessuale nel suo percorso supportandolo anche da un punto di vista di alleggerimento del disagio sociale che inevitabilmente è costretto a subire grazie a mirati percorsi di psicoterapia.