Il Pakistan due giorni fa è stato squassato da una violenta scossa di terremoto di 7,8 gradi di magnitudo e nonostante l’epicentro sia stato registrato in montagna dove la densità di popolazione è scarsissima, i danni hanno provocato 200 morti e più di 350 feriti.
Il fenomeno più strano però si è verificato subito dopo il sisma, quando è comparso un isolotto largo 30 metri e alto all’ incirca 12 metri al largo della città di Gwadar.
La scoperta, effettuata da un ufficiale di polizia del distretto Moazzam Jah, ha destato grande curiosità poiché subito dopo il terremoto verificatosi alle 13.29 ora italiana a 100 metri dalla costa si è sollevato un ammasso di fango; svariate le ipotesi dei geologi i quali inizialmente avevano creduto ad una bufala, che stanno cercando di scoprire la natura di questo fenomeno dopo che è stata quasi del tutto esclusa l’idea di una scarpata di faglia che non avrebbe motivo data la distanza notevole dall’epicentro.
Pare possa trattarsi di un vulcano di fango anche secondo l’ipotesi autorevole del geologo Bob Yeat: i vulcani di fango assomigliano a piccole colline che eruttano argilla quando la spinta dell’acqua e del gas che ad alte temperature giace nel sottosuolo viene sospinto verso l’alto dai movimenti tellurici; e proprio al di sotto del Pakistan esiste una zona di subduzione nella quale l’attività delle placche tettoniche araba ed eurasiatica si scontrano riscaldando e trattenendo il gas.
Il terremoto in questione però ha avuto origine sulla terraferma facendo slittare poi orizzontalmente il lato della faglia.
James Heins scienziato senior della US Geological Survey di Santa Cruz ha voluto dare una spiegazione di questo particolare fenomeno: “ Per esempio, uno strato di argilla o scisto può essere impermeabile, ma se viene rotto durante un terremoto, potrebbe rilasciare fango e acqua sotto pressione nella parte inferiore dello strato. O uno strato di argilla ricco di acqua potrebbe subire una liquefazione e verrebbe rilasciato insieme ai sedimenti nelle fratture “.
In base alle informazioni fornite dagli esperti, i.l fenomeno particolarmente raro pare sia stato causato dalla rottura di una faglia piuttosto determinante della lunghezza di 200 km che attraversa la regione montuosa e desertica del Belucistan sino ad arrivare all’Oceano Indiano. Ricordiamo che il violento terremoto è avvenuto nell’area a sud est di Awaran nella provincia del Belucistan.