PA, 220 dipendenti licenziati l’anno per motivi disciplinari
Gli ultimi dati forniti dal ministero della pubblica amministrazione rendono noto che sono 220 i lavoratori del pubblico che sono stati licenziati.
I dati si riferiscono al 2013 anno in cui sono stati aperti, nella pubblica amministrazione, 6900 procedimenti di natura disciplinare nei confronti di dipendenti pubblici.
I procedimenti sono stati aperti quasi per metà dei casi, per circa il 45%, in seguito ad assenze dal lavoro che non sono state giustificate.
I 220 licenziamenti si sono verificati per diverse cause, 99 per assenze dal lavoro ingiustificate, 78 perché i dipendenti che sono stati licenziati avevano commesso reato, 35 licenziamenti sono stati determinati per la scoperta che alcuni lavoratori svolgevano un doppio lavoro non autorizzato dalla pubblica amministrazione o avevano avuto un comportamento scorretto nei confronti di altri lavoratori.
Il numero più elevato di licenziamenti è avvenuto nella pubblica istruzione con 81 persone allontanate dal lavoro.
I numeri dei licenziamenti nel 2013 è pressoché identico a quello del 2012.
Nel 2013, a differenza del 2012 i licenziamenti sono avvenuti, per la maggior parte dei casi, in conseguenza a reati commessi.
Oltre ai licenziamenti sono stati adottati altri provvedimenti contro alcuni dipendenti statali quali la sospensione senza retribuzione per un periodo di tempo più o meno lungo.
Ci sono stati alcuni dipendenti sospesi per alcuni giorni altri per mesi.
In tutto i provvedimenti di sospensione dal lavoro non retribuiti nel 2013 sono stati oltre 1.400.
L’ispettorato del lavoro rende noto che nel 2013 i provvedimenti avviati contro i dipendenti pubblici sono stati più di 6.900, nel 25% dei casi conclusi con sanzioni quali licenziamento o sospensione dal lavoro.