Luigi Lusi, tesoriere dell’ex partito della Margherita dal 2002 al 2012 poi confluito nel Partito Democratico, fu espulso dallo stesso movimento per il reato di approvazione indebita contestatogli dalla magistratura di Roma.
La stessa magistratura in primo grado di Roma ha condannato l’anno scorso l’ex senatore e tesoriere del Partito Democratico ad 8 anni di reclusione per l’appropriazione indebita di una somma pari a 25 milioni di euro.
L’organo direttivo del Partito Democratico decise di espellere Luigi Lusi dal partito politico.
L’espulsione di Luigi Lusi fu decisa dopo pochi giorni dalla notizia che l’ex senatore dem e ex tesoriere della Margherita era indagato per approvazione indebita.
Luigi Lusi fu espulso dal Partito Democratico il 6 febbraio del 2012.
Il tribunale civile di Roma ha emesso la sentenza sul ricorso presentato dal Luisi contro la decisione degli organi direttivi del Partito Democratico di allontanamento dal partito.
I giudici romani hanno dato ragione al Lusi disponendo il reintegro dello stesso nel Partito Democratico.
Il dispositivo della sentenza emessa dai giudici romani recita così:“l’esclusione dal partito, comminata senza la preventiva contestazione degli addebiti e senza consentire all’interessato alcuna possibilità di interloquire al riguardo, deve considerarsi in contrasto con i principi costituzionali che tutelano la libertà di associazione e il metodo democratico cui devono ispirarsi le associazioni partitiche che concorrono a determinare la politica nazionale, con conseguente invalidità della delibera di espulsione oggetto della presente impugnazione che, pertanto, deve essere annullata”.
Non è stato però riconosciuto al Lusi la richiesta di risarcimento danni pari a 10 mila euro richiesta dall’ex tesoriere della Margherita.