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Neoplasia, al via sperimentazione super risonanza che brucia cellule tumorali

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La lotta contro il male del secolo si arricchisce di una nuova potente arma ideata in Italia.

I ricercatori dell’Istituto scientifico romagnolo per la cura dei tumori sono riusciti ad ideare una risonanza magnetica che ha l’incredibile capacità di bruciare le cellule malate colpite dal cancro.

Gli studiosi del centro di ricerca per la cura dei tumori di Medola in Emilia hanno chiamato la nuova apparecchiatura Rm 3 Tesla.

Il Rm 3 Tesla riesce a colpire le cellule malate di cancro con una grandissima precisione grazie ad una terapia ad ultrasuoni.

Secondo il professore Dino Amadori, uno dei più noti medici italiani che da anni è impegnato nella ricerca contro il cancro ed è il fondatore nonché direttore dell’Istituto scientifico romagnolo per la cura dei tumori ha dichiarato che la nuova super risonanza magnetica consentirà: “di dare il via a un piano di ricerca per la diagnosi e la cura dei tumori. È unico nel panorama internazionale”.

Il luminare italiano nella lotta contro il cancro ha anche detto che la nuova apparecchiatura è capace di individuare una lesione tumorale di un’ampiezza di solo un millimetro rispetto alle tradizionali apparecchiature di risonanza magnetica che riescono a scovare le lesioni tumorali di oltre 5 millimetri.


Questa incredibile capacità di Rm 3 Tesla di riuscire a scovare le lesioni tumorali quando si sono create da pochissimo è determinante nella lotta contro il cancro consentendo ai medici di poter effettuare una diagnosi precoce della malattia che è estremamente importante in tutte le neoplasie.

Il professor Dino Amadori ha anche detto che il nuovo apparecchio Rm 3 Tesla ha la capacità di bruciare le cellule umorali con una grande precisione senza provocare effetti collaterali nel paziente.

La sperimentazione del macchinario durerà per 3 anni ma già dal prossimo aprile 2015 sarà possibile effettuare la super risonanza magnetica su alcuni pazienti che hanno specifici requisiti.

Rm 3 Tesla è in grado anche di  individuare le possibili alterazioni che la chemioterapia può determinare in un paziente.

Nei casi più estremi, per evitare che la chemioterapia produca danni permanenti al pazienti, la nuova super risonanza magnetica può consentire ai medici di comprendere quale sia il dosaggio dei farmaci chemioterapici in grado di non creare i temuti effetti collaterali.

Il professor Dino Amadori ha anche dichiarato che Rm 3 Tesla consente: “Per esempio studiando il cervello si possono vedere le reazioni delle diverse aree al dolore e se ne può monitorare l’intensità. Ciò ci consentirà di curarlo meglio”.