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Mafia Capitale, Ros al Campidoglio per vendita immobili comunali

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Nuove perquisizioni al comune di Roma da parte dei Ros.

Le perquisizioni di questi giorni stanno avvenendo nell’ambito dell’inchiesta Mafia Capitale che ha travolto politici sia di sinistra che di destra oltre ad imprenditori romani.

Gli investigatori ritengono che l’obbiettivo del clan di Mafia Capitale era quello di acquistare immobili di patrimonio comunale ad un costo super scontato pari all’80% del valore reale commerciale.

In particolare Salvatore Buzzi voleva acquistare in modo definitivo la sede della sua cooperativa “29 giugno” che aveva un fatturato esorbitante, svariati milioni di euro.

Gli uomini del clan di Mafia Capitale capeggiati da Salvatore Buzzi e dall’ex componente della banda della magnana Massimo Carminati stavano cercando, con l’aiuto delle loro influenti amicizie che vantavano nel comune di Roma di accelerare la delibera di alienazione degli immobili comunali.

La giunta di Roma approvò l’alienazione del vasto patrimonio degli immobili di proprietà del comune ad ottobre del 2013 ma solo qualche giorno fa quella delibera ha avuto il via libera dal consiglio comunale capitolino.


I carabinieri, in seguito alle perquisizioni ed acquisizioni degli atti relativi alla delibera della giunta che diede il via libera alla vendita di parte del patrimonio comunale, intendono chiarire se nel comune di Roma vi è stata l’interferenza di alcuni funzionari e dirigenti molto vicini al clan di Mafia Capitale.

Gli investigatori stanno indagando su alcuni episodi sospetti sia passati sia recentissimi.

In particolare, gli investigatori stanno indagando sulla delibera che precede l’alienazione di 700 appartamenti tra i quali la sede della cooperativa “29 giugno”.

Gli inquirenti hanno verificato che, durante tutta la sua attività, la cooperativa non ha versato nulla nelle casse comunali a titolo di affitto.

La cooperativa 29 giugno non pagava un euro di fitto per una convenzione con il Municipio dove era sito il locale nella quale la cooperativa si prendeva carico della manutenzione dei locali ed in cambio non pagava il fitto al comune.