L’Isis sta cercando di finanziare la sua guerra per la creazione di un enorme stato del terrore islamico.
Qualsiasi mezzo, secondo gli uomini dell’Isis, è lecito per reclutare uomini e soprattutto denaro.
Per questo motivo, secondo una clamorosa notizia resa pubblica dal famoso giornale “The Times” gli uomini del Califfo hanno deciso di mettere in vendita i reperti archeologici che sono stati trafugati nella zona dell’Iraq occupata da qualche mese dagli uomini dell’Isis.
Gli uomini dell’Isis hanno deciso di mettere in vendita i reperti archeologici sulla notissima piattaforma di e-bay.
I motivi per i quali i terroristi islamici sono arrivati al punto di mettere in vendita i preziosi reperti archeologici non è stato reso noto.
Ma è probabile che agli uomini del califfato servano sempre più soldi per comprare nuove più sofisticate armi e combattere contro le truppe irachene che sono finanziate dagli Usa e dai paesi dell’Europa Occidentale.
Il direttore dell’Unesco in Iraq, Alex Plathe, ha dichiarato che è in atto un vero e proprio accaparramento illegittimo dei reperti archeologici presenti in tutta l’area dell’impero assiro-babilonese.
I reperti che sono stati saccheggiati dall’Isis sono poi venduti a collezionisti senza scrupoli.
L’opera di saccheggio da parte degli uomini dell’Isis sta avvenendo da circa due settimane con scavi anche svolti in aree denominate dall’Unesco patrimonio dell’umanità.
La famosa archeologa Erin Thomson ha così commentato la vendita illegale da parte dell’Isis di alcuni reperti archeologici di grande valore: “È possibile comprare monete antiche coniate in Siria tramite internet… è difficile determinare se un oggetto sia stato saccheggiato recentemente o se provenga da una fonte legittima. Tuttavia quando si trovano oggetti provenienti dalla città siriana di Apamea in vendita su eBay è un segnale che sta succedendo qualcosa”.