Omicidio a Bari Caterina Susca : ancora oscuri i motivi dell’uccisione
E’ ancora giallo sull’omicidio di una donna di 60 anni trovata morta nella sua abitazione, una villetta di un quartiere residenziale a pochi chilometri nel sud barese.
La vittima si chiamava Caterina Susca ed è stata aggredita ed uccisa in casa dove era rientrata dopo aver fatto la spesa, quindi l’ipotesi più attendibile è quella di una rapina poi degenerata, anche se gli inquirenti indagano in ogni direzione.
I vicini di casa sono stati i primi a dare l’allarme e a notare le chiavi della porta d’ingresso infilate nella serratura dall’esterno; una volta giunti in casa hanno fatto la macabra scoperta del corpo della donna riverso all’ingresso distante alcuni metri dalla porta con una busta sulla testa ed i pantaloni semi abbassati. La morte potrebbe essere avvenuta per strangolamento in base ad un primo esame effettuato dal medico legale, ma ovviamente sarà l’autopsia di questi giorni ad accertare le cause del decesso.
Grazie al tempismo dei vicini che hanno prontamente scattato una fotografia di un uomo che fuggiva dalla villa, gli agenti della squadra mobile sono riusciti a rintracciare una persona e a sottoporla ad un interrogatorio durato parecchie ore.
Dopo che sul posto era giunta l’ambulanza ed i medici avevano accertato la morte, è giunto il marito della vittima, Basilio De Sario che distrutto dal dolore ha commentato a parenti e amici la macabra scoperta: “Non avrei mai immaginato di vedere questo spettacolo. Peggio di un film horror” aggiungendo poi: “ hanno ucciso una donna, ma hanno ucciso anche un uomo”;
De Sario è un assicuratore e la coppia aveva due figli e la sua grande sofferenza non riesce a trovar una ragione: “Posso capire un incidente, ma una cosa del genere… Non esiste una morte più balorda di questa. Che abbiamo fatto per meritare tutto il disastro che c’è? Una cosa assurda”.
Al momento l’ipotesi più attendibile è il tentativo di rapina finito in tragedia come dimostrerebbe il portafogli della donna trovato accanto al suo corpo completamente vuoto anche se in casa in base alle indagini finora effettuate, non c’erano segni di colluttazione; l’uomo su cui gli inquirenti concentrano i loro sospetti viene ascoltato ufficialmente come testimone, ma alcuni particolar del suo abbigliamento coincidono con la fotografia scattata all’uomo visto fuggire dalla casa della vittima.
L’interrogatorio stabilirà così eventuali alibi del sospettato ed ulteriori informazioni deriveranno dal risultato dell’autopsia che il pm inquirente Manfredi Ciacci ha affidato a Biagio Solarino medico legale dell’università di Bari.