Il neo ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, uomo di fiducia del premier Matteo Renzi, è alle prese con uno grossa “gatta da pelare”, gli scioperi dei trasporti pubblici.
Graziano Delrio chiede ai sindacati di bloccare qualsiasi forma di protesta durante l’Expo che avrà inizio il prossimo maggio e il Giubileo che invece si svolgerà a fine 2015.
Secondo l’attuale ministro delle infrastrutture l’Italia non può permettersi, durante due manifestazioni così importanti che attireranno milioni di spettatori, che i servizi che dovrebbero garantire un efficiente servizio di collegamento non siano in funzione.
Graziano Delrio chiarisce che per tutti i lavoratori lo sciopero è un diritto ma il disservizio dei servizi pubblici non può creare disagi così vistosi e che determinano una cattiva immagine del nostro paese.
Il ministro delle Infrastrutture chiarisce che presto si vedrà con i sindacati proprio per discutere con loro su come disciplinare gli scioperi nei trasporti pubblici.
Lo sciopero dei trasporti pubblici è un tema molto scottante che determina non pochi disagi ai cittadini italiani soprattutto a coloro che utilizzano i mezzi di trasporto per spostarsi da una parte all’altra della città per recarsi a lavoro o per accompagnare i figli a scuola.
Graziano Delrio, sulla possibilità di disciplinare gli scioperi dei mezzi pubblici, ha rilasciato, al Corriere della Sera, le seguenti dichiarazioni: “Il tema è sul tavolo, ne stiamo discutendo anche con l’Autorità di regolamentazione dei trasporti. È chiaro che servono delle regole più stringenti. È presto per entrare nei dettagli, tuttavia se c’è un accordo fra la maggioranza dei sindacati, sia per fare uno sciopero sia per non farlo, mi riesce difficile pensare che la minoranza possa decidere tutto”.
Il Ministro delle Infrastrutture ha anche detto che presto sarà introdotta un nuovo metodo per il controllo dei biglietti sui mezzi di trasporto pubblici non escludendo che possa essere affidato anche alla vigilanza privata: “Perché sono ancora tanti, troppi, quelli che il biglietto non lo pagano. Quando va bene, in Italia, l’incasso dei biglietti copre il 30% dei costi aziendali. La media europea è il doppio“.