La soia può ripulire il mare dalle chiazze di petrolio

Il continuo sversamento di petrolio nelle acque dei nostri mari sta provocando sempre più danni irreparabili a tutto l’ecosistema marino.

Secondo alcuni scienziati prima che gli oceani riescano a smaltire l’enorme quantità di greggio presente nelle loro acque passeranno diversi anni.
Diverse sono state le ricerche nel corsi degli ultimi anni che hanno cercato di comprendere come si possa aiutare le acque dei nostri mari a ricostruire il proprio ecosistema e a ripulirsi dall’inquinamento prodotto dallo sversamento di grossi quantitativi di petrolio.

Un’ultima ricerca condotta da alcuni studiosi americani dall’American Chemical Society ha dimostrato che utilizzando la soia le acque degli oceani possono ritornare ad essere limpide senza l’utilizzo di sostanze chimiche che possono essere nocive alla fauna e la flora marina.

I ricercatori americani hanno potuto appurare che a lecitina di soia versata in mare riesce a dividere enormi chiazze di petrolio in dimensioni molto più piccole che con gli strumenti in possesso dell’uomo sono più facilmente rimovibili.

La soia inoltre essendo una sostanza naturale non provoca ulteriori problemi all’ecosistema marino.

I ricercatori americani prima di poter utilizzare in modo stabile la soia per smaltire le chiazze di petrolio sversate in mare hanno intenzione di effettuare altri test.

Solo qualche giorno fa per l’esattezza lo scorso 15 aprile a pochi chilometri da uno dei posti più belli e frequentati della Terra come le Isole Canarie una imbarcazione è affondata e ha sversato in mare un enorme quantitativo di petrolio che ha formato una chiazza che si estende per diversi chilometri.

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Lorenzo Costantino