Una proposta che farà molto discutere quella presentata ieri alla Camera dal Presidente dell’Inps Tito Boeri.
Tito Boeri, come aveva annunciato, ha presentato ai giornalisti la sua proposta di modifica alla legge Fornero che si basa su alcuni punti cardini, quali maggiore flessibilità in uscita e reddito minimo per gli over 55 anni.
La maggiore flessibilità in uscita garantirebbe a molti lavoratori di accedere alla pensione però ricevendo un assegno decurtato.
Per non gravare troppo sulle casse dell’Inps Tito Boeri ha proposto di concedere la possibilità di accedere alla pensione a categorie svantaggiate dalla legge Fornero, come precoci e Quota 96 del comparto scuola, ma chiedendo a questi lavoratori un piccolo sacrifico, che l’assegno spettante sia decurtato in base agli anni contributivi versati.
Più contributi un lavoratore avrà versato meno sarà la detrazione.
Una proposta che però avrebbe un costo elevato per le casse dello Stato italiano.
Tito Boeri poi ha illustrato la sua proposta di reddito minimo per i lavoratori di un’età compresa tra i 55 e i 65 anni.
Fascia di età nella quale è difficilissimo trovare un posto di lavoro e in media solo un lavoratore su dieci riesce a ricollocarsi.
Per finanziare il reddito minimo c’è bisogno, secondo i tecnici dell’Inps che hanno redatto la proposta di Boeri, di 1,5 miliardi di euro.
Boeri ha anche detto come dovrà finanziare la proposta su maggiore flessibilità in uscita per le pensioni e il reddito minimo per gli over 55.
Il presidente dell’Inps ha intenzione di ridurre le pensioni sopra un certo importo e con i quei soldi risparmiati dall’Inps finanziare sia il reddito minimo che la maggiore flessibilità.