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Riforma pensioni 2015: ultime notizie rimborso Inps, modifiche Fornero per precoci e Quota 96

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Il Senato ha convertito definitivamente il legge il decreto pensioni sul rimborso Inps per la rivalutazione dell’assegno pensionistico.

Hanno votato a favore dell’approvazione del decreto pensioni 145 Senatori, 98 sono stati i voti contrari.

Il Governo aveva deciso di varare il decreto pensioni in seguito alla sentenza della consulta sulla incostituzionalità del blocco delle rivalutazioni disposto dall’entrata in vigore della legge Fornero avvenuta il 1 gennaio 2012.

Il rimborso forfettario sarà erogato dall’Inps in un’unica soluzione ad Agosto 2015 e prevede una cifra una tantum di 796 euro per i pensionati che hanno un assegno mensile lordo di 1.500 euro.

A tenere banco, però, nel dibattito politico di questi ultimi giorni è la proposta di Tito Boeri di modifica della Legge pensionistica attualmente in vigore.

La legge Fornero è entrata in vigore il 1 gennaio 2012 e da quell’epoca ha creato non pochi malumori tra i lavoratori che si sono visti di molto allungare l’età pensionabile.

Tito Boeri sembra avere dalla sua parte anche i sindacati che ieri hanno a gran voce ribadito che la legge Fornero va modificata concedendo maggiore flessibilità in uscita.

Uno dei punti cardini della proposta Boeri è proprio la flessibilità in uscita che potrebbe permettere a categorie svantaggiate dalla riforma Fornero, come i lavoratori precoci e i Quota 96, di accedere alla tanto sospirata pensione.

La proposta Boeri prevede maggiore flessibilità in uscita per i lavoratori a patto che gli stessi si accontentino di un assegno mensile di importo leggermente inferiore.

Boeri ha anche detto come vuol recuperare le somme per fare in modo che la maggiore flessibilità non comporti dei scompensi nelle casse dello Stato.

Boeri ha proposto dei tagli alle pensioni alte ed ai vitalizzi dei parlamentari.

Un’altra proposta di Boeri è stata quella di fare in modo che sia istituito un reddito minimo di cittadinanza per i lavoratori over 55 anni che hanno perso il lavoro.