La madre della bimba, morta a soli 5 anni perché lasciata in auto per diverse ore sotto il sole cocente, da diversi anni frequenta il campeggio del Canton Turgovia.
Quindi conosceva benissimo il posto dove è accaduto ieri la terribile tragedia che ha provocato la morte della figlia.
La donna nel camping ha parecchi amici all’interno della struttura.
La signora di origini tedesche era arrivata al camping da cinque giorni con le sue quattro figlie.
La prima chiamata alla Croce Verde di Lugano per avvisare che una bimba di 5 anni era rinchiusa nell’auto è stata effettuata alle ore 20,00 dal ristorante del camping.
Emergono nuovi particolari sul decesso della bimba di 5 anni morta perché intrappolata in un’auto parcheggiata in un camping del Canton Ticino in Svizzera.
Sembrerebbe che la madre che risulta essere ancora ricoverata sotto choc in un ospedale di Muzzano si è accorta che la figlia non era nel camping con lei e solo dopo alcune ore.
La madre in un primo momento non ha pensato subito che la bimba era rinchiusa nella sua auto nel parcheggio del camping ma ha creduto che si fosse allontanata o che fosse scomparsa.
Dopo un po’ di tempo però la donna si è ricordata che la sua bimba l’aveva lasciata chiusa nell’auto ma oramai era troppo tardi.
Una dimenticanza che è costata molto cara ad una donna, che era la madre di una bambina di soli 5 anni.
La donna si è dimenticata in auto, sotto il sole cocente di questi giorni, la sua piccola di soli 5 anni.
L’immane tragedia è avvenuta nel parcheggio di un camping a Muzzano nel Canton Ticino in Svizzera.
La bambina, secondo la ricostruzione degli inquirenti, è stata rinchiusa nell’auto per diverse ore e solo intorno alle 20,30 è stata soccorsa dai medici della croce verde di Lugano.
I soccorritori hanno subito compreso che per la bimba non c’era più nulla da fare.
Resta da capire come abbia potuto la madre, una donna di origine svizzero-tedesca, dimenticarsi per diverse ore di aver lasciato la figlia, una bimba di cinque anni, rinchiusa in un’auto in un parcheggio.
La madre, attualmente, non può essere interrogata dagli inquirenti perché in stato di choc.
La donna con una sua amica era ospite da cinque giorni nel campeggio TCS di Muzzano e con se avevano portato i cinque loro figli tra i quali c’era la bambina di cinque anni morta.
Ad avvisare la croce verde di Lugano che la bimba era chiusa in un’auto da diverso tempo sembra che sia stata la stessa madre che ha assistito con i suoi altri figli all’arrivo dei medici che non hanno potuto far nulla per la sua piccola.
La magistratura ha aperto un’indagine coordinate dal giudice Fiorenza Bergomi.
Secondo Giovanna D’Agata, massimo dirigente dell’associazione Sportello dei Diritti, con il caldo che c’è in questi giorni la temperatura in un’auto chiusa può raggiungere anche i 50 gradi.
Giovanna D’Agata ha anche dichiarato che: “Ogni volta che la cronaca riporta questo tipo di tragedie sembra impossibile che possa succedere. Eppure i casi di bambini piccoli che muoiono dimenticati in auto sui sedili o legati al seggiolino non sono così rari e capitano in famiglie normalissime e a genitori apparentemente impeccabili e incapaci di fare del male ai propri figli. Quest’ennesimo dramma però dev’essere da monito affinché non accada mai più”.