L’estate è la stagione del’anno più bella, vacanze sole, mare, ferie e tanta tanta libertà anche rappresentata dall’abbondonare i vestiti pesanti e adottare abitini leggeri che lasciano scoperte gambe, spalla, braccia.
Ma è proprio per questo che l’uomo subisce l’agguato da parte degli insetti più fastidiosi che ci siano , le zanzare.
Nonostante i tanti rimedi, a volte anche parecchio costosi, pomate antirepellenti, candele alla citronella le zanzare attaccano sempre, pare siano invincibili.
E proprio in questo senso che si esprime uno studio portato avanti dal California Institute of Technology e, successivamente pubblicato su Current Biology.
Questo studio ci spiega il perché le zanzare attaccano sempre e comunque.
Pare che dipenda dalla capacità di gestire le loro potenzialità visive, olfattive e termiche.
Il gruppo di studio ha usato , nel suo studio e per arrivare a tale determinazione un tunnel del vento, una telecamera ei un software in 3D.
Questo tunnel è stato usato per un gruppo di zanzare femmina e lì dentro sono state studiate.
E così si è visto che queste zanzare in un primo momento sono state attirate dall’anidride carbonica del respiro, che riescono a percepire anche da 50 metri.
Seguendo l’anidride carbonica mettono a punto la vista, infatti, vedono il soggetto da pungere e di cui cibarsi da 5 o 15 metri, e alla fine percepiscono il calore che produce l’uomo da circa un metro.
Dunque, i sensi che le aiutano in questa caccia all’uomo sono in ordine, prima l’olfatto, poi la vista e infine la percezione termica, il calore.
E’ proprio per questo che l’uomo non ha scampo, perché è assolutamente rintracciabile e non può fare nulla per evitarlo.
Infatti, gli studiosi spiegano ” … se anche fosse possibile trattenere il respiro a tempo indefinito, ci sarebbe un altro umano vicino ad emettere Co2 e ad attirare le zanzare abbastanza vicine da vederci. L’alternativa e’ rendersi invisibili o camuffarsi. Ma anche in questo caso potrebbero trovarci tracciando il calore rilasciato dal corpo”.
A proposito del numero rilevante di zanzare presenti in tantissime zone, anzi quasi dappertutto, Claudio Venturelli , entomologo della Ausl Romagna ha spiegato:
«In particolare nelle zone del Piemonte e del Ferrarese, ma in generale in tutte le aree paludose e umide è stato registrato negli ultimi mesi il massiccio ritorno della zanzara delle risaie (ochlerotatus caspius), esemplare che deposita in luoghi asciutti le uova che una volta sommerse dall’acqua schiudono rapidamente nel giro di una settimana … Anche 20 km infatti dalle campagne si sposta facilmente nelle città».