La terra oggi, 3 gennaio 2014, a Gubbio ha tremato più di una volta con tre scosse superiori a magnitudo 2.0 ed altre repliche di minore intensità.
Dal 18 dicembre scorso sono più di centocinquanta le scosse rilevate nel distretto sismico di Gubbio lo sciame sismico e le ripetute scosse non danno al momento tregua alla popolazione.
La prima scossa, di magnitudo 3.1, la più violenta è stata registrata dall’Ingv alle ore 4,51 ad una profondità di km. 5,4.
I comuni vicini all’epicentro della scossa sono stati i seguenti: Gubbio, Costacciaro, Pietralunga e Scheggia e Pascelupo in provincia di Perugia inUmbria e Apecchio, Cagli, Cantiano e Piobbico in provincia di Pesaro Urbino nelle Marche.
Le altre due repliche sono avvenute rispettivamente alle ore 4,59 di magnitudo 2.0 e alle ore 6,06 sempre di magnitudo 2.0.
La popolazione di Gubbio e delle zone limitrofe è stanca di questo continuo tremare della terra ed anche oggi in seguito ai ripetuti eventi sismici molte persone per paura si sono precipitate in strada.
Le scosse soprattutto la prima di più forte intensità sono state avvertite in tutta il nord dell’Umbria ed anche a Perugia città.
Gli organi competenti dopo attenti sopralluoghi hanno constato che non vi sono stati danni né a persone né a cose.
La situazione nel distretto sismico di Gubbio è continuamente monitorata dagli studiosi dell’ingv che però non hanno la possibilità di prevedere quando potrebbe avvenire la prossima scossa e soprattutto di che intensa possa essere.
Al momento restano inagibili quattro chiese a Gubbio sulle trentatré presenti in città e la Protezione Civile locale non ha ritenuto necessario allestire delle tendopoli per accogliere chi la notte non vuole rientrare in casa per la paura di nuove scosse.
La dorsale appenninica è ritenuta dagli esperti la zona in Italia a più alto rischio sismico come anche l’area delle Prealpi, la Sicilia e la Calabria.