Snoop Dogg arrestato in Svezia accusa la polizia di razzismo
Snoop Dogg si esibirà a Napoli all’Arenile Reload ma in queste ore ha vissuto una brutta esperienza.
Infatti, sabato 25 luglio è arrivato in Svezia per una delle sue tappe ma proprio in Svezia, a Uppsala, terminato il suo concerto è stato arrestato perché accusato di possedere droghe illegali.
Il rapper, infatti, terminato il concerto si è messo alla guida della sua auto quando la polizia ha deciso di fermarlo perché, a loro dire, era evidente che aveva assunto delle sostanze stupefacenti.
Dopo essere stato fermato, dunque, è stato portato nella stazione di polizia e lì sottoposto all’esame delle urine oltre che ad un interrogatorio.
Al momento, però, ancora non si conosce l’esito delle esame delle urine.
Successivamente, verso la mezzanotte è stato lasciato libero.
Il rapper, ha voluto mettere al corrente tutti i suoi fans di quanto gli stava accadendo man mano che la videnda si svolgeva e così, dapprima dall’auto della polizia ha girato un video con il suo telefonino, l’ha postato su Istagram e ha raccontato: “Mi hanno tirato fuori dalla macchina e portato alla stazione di polizia, per niente. Mi hanno fatto fare pipì in un bicchiere, per niente” lasciando intendere che il motivo reale di tale controllo è stato solo il razzismo.
Dopo un po’, mentre si trovava nella sala d’attesa della caserma di polizia ha girato un altro video rincarando ancora la dose e ha dichiarato: “Mi dispiace per tutti i miei fan in Svezia, ma non tornerò più in questo paese. La colpa è del capo della polizia e delle persone che gestiscono il dipartimento di polizia”.
Ha poi lasciato passare qualche ora ed è tornato alla carica con un altro video durante il quale ha detto: “E’ meglio essere controllati quando si è puliti, piuttosto che non essere controllati affatto”.
Sulla questione è intervenuta una rappresentanza della polizia spiegando che il rapper è stato fermato perché era visibilmente agitato e non per motivazioni che attengono al razzismo aggiungendo: “In Svezia non ci comportiamo in questo modo”.