Il giorno dopo l’aggressione la giornalista Sara Giudice racconta cosa è realmente successo: “Sono stata accerchiata dai gestori della giostra. Mi è stato tolto il microfono. Per un attimo ho pensato che potesse finire male”.
La giovane giornalista, che in passato ha anche ricoperto dei ruoli politici a Milano, ha anche detto che ha denunciato agli organi competenti l’accaduto e che è stata aggredita da una decina di persone che le hanno strappato il microfono.
Sara Giudice ha anche detto che però i visitatori del luna park, subito dopo che si sono resi conto della situazione, hanno immediatamente chiamato le forze dell’ordine.
Tutto il mondo politico sia di destra che di sinistra ha condannato quello che è successo a Tarquinia.
Il sindaco di Tarquinia ha subito voluto rilasciare una dura dichiarazione sull’increscioso incidente accaduto alla giornalista della La7, Sara Giudice.
Il primo cittadino della città laziale ha così commentato l’accaduto: “Condanno con estrema fermezza l’aggressione durante la trasmissione ‘In Onda’, di La 7, alla giornalista Sara Giudice, cui va tutta la mia solidarietà e vicinanza. A lei porgo le mie più sentite scuse e quelle della città di Tarquinia. Considero una buffonata, da censurare, il cartellone esposto dai giostrai, perché offende chi ha dato la propria vita per gli ideali politici in cui credeva”.
Uno sconcertante episodio è successo alla giornalista della La7 Sara Giudice a Tarquinia, in provincia di Viterbo.
La cronista era nella cittadina viterbese per raccontare durante dei collegamenti con la trasmissione “In Onda”, trasmessa in diretta su La7, di una particolare giostra presente nel paese.
Il primo collegamento non ha avuto intoppi e la brava giornalista ha raccontato della giostra che era un chiosco dove si sparavano, per vincere un peluche, le lattine che avevano la faccia di alcuni politici italiani.
Al secondo collegamento, sempre dalla stessa giostra, la giornalista è stata aggredita dai proprietari del chiosco che hanno invitato animatamente Sara Giudice ad andarsene.
In un primo momento un gruppo di persone, formato da uomini e donne, ha cercato riuscendoci di oscurare la telecamera.
I conduttori in studio della trasmissione “In Onda” hanno invitato la collega A chiamare subito le forze dell’ordine.
I proprietari del chiosco hanno continuato ad inveire contro la giornalista chiedendole di andarsene ed hanno tentato di togliere il microfono dalle mani.
I proprietari delle giostre sono riusciti nell’intento di togliere il microfono dalle mani di Sara Giudice.
La cronista dopo qualche secondo è riuscita a rientrare in possesso del microfono e a pronunciare qualche frase ma poi i proprietari del chiosco sono ritornati in azione e hanno strappato definitivamente il microfono a Sara Giudice.
Il collegamento con Tarquinia è stato definitivamente interrotto.
La cronista ha chiamato la polizia che è prontamente intervenuta ma le minacce anche alla presenza delle forze dell’ordine sono continuate.
Sara Giudice subito dopo l’accaduto è stata intervistata da un giornalista della nota testata giornalistica ilfattoquotidiano.
La donna ha così racconto il brutto episodio: “Mi hanno detto se fai denuncia ti seguiamo fino a e io ho tutta l’intenzione di denunciare”.
La giornalista ha poi anche detto che: “Mi hanno urtato e spintonato, ma non sono tanto le mani addosso che mi spaventano, anche mentre stiamo parlando continuano a minacciarmi. Ci hanno portato via un microfono, è una rapina e io li denuncio”.