L’ostaggio americano dell’Isis Kayla Mueller violentata e poi uccisa

 Kayla Mueller era una ragazza americana rapita ad Aleppo ad agosto 2013, fatta ostaggio dall’Isis e poi stuprata fino alla morte dal califfo.

Questo è quanto affermano i genitori all’ Abc.

Carl e Marsha Mueller , i genitori di Kayla  dichiarano: “Ci è stato detto  che Kayla è stata torturata, che era una proprietà di Al Baghdadi”.

E se le fonti ufficiali Usa dicono che in realtà la causa della morte della giovane non è stata ancora chiarita, l’Isis comunica che Kayla sia morta il 6 febbraio scorso durante un raid aereo.

In realtà, quando l’isis ha spedito ai genitori di Kayla alcune foto che ritraevano la ragazza già deceduta, i genitori hanno potuto notare che sul viso della loro figlia c’era la presenza di lividi ed ematomi , certamente non riconducibili ad un raid aereo quanto, piuttosto, a violenze fisiche subite.

Dunque, i  genitori di Kayla hanno pensato che quelle ferite dipendessero dalla condotta deplorevole e criminale di Abu Bakr al Baghdadi, il `Califfo´, che l’aveva voluta come moglie e che l’aveva più e più volte violentata.

Un caso simile, però, fortunatamente a lieto fine, è quello di una ragazzina di appena 14 anni, anche lei rapita e violentata dagli jihadisti che, però è  riuscita a scappare.

La ragazzina ha diviso la sua prigionia con Kayla ma il destino che hanno avuto le due ragazze è stato diverso.

Foreign Policy ha fatto sapere: Kayla  «poteva fuggire ma rimase in prigionia per aiutare un’altra occidentale, in cattive condizioni di salute. In una straziante lettera ai genitori, poco prima di morire scriveva «ho ancora molta forza dentro di me per lottare. Non sto crollando, non cederò, non importa quanto ci vorrà».

Purtroppo non è riuscita nel suo intento.

Intanto gli attacchi continuano e anche ieri a Sirte sono state lanciate bombe su un quartiere popolato causando la morte di più di trenta persone.

Dal canto suo, il generale delle forze curde Sirwan Barzani, ha dichiarato che “l risultati dei test confermano che loro (l’Isis, ndr) hanno usato il gas mostarda”.

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Lorenzo Costantino