I tecnici del ministero dell’economia hanno cercato di dare una regolamentazione ai buoni pasto.
Secondo il governo, in questi ultimi anni ci sono state troppe irregolarità nell’uso dei buoni pasto da parte dei lavoratori.
I buoni pasto sono delle integrazioni di salario date dall’azienda a tantissimi lavoratori e che vengono usati per pagare la spesa.
I tecnici del ministero, per eludere qualsiasi abuso, stanno cercando di far eliminare dalle aziende i buoni pasto cartaceo e di dotare ogni lavoratore di una carta di credito appositamente creata con i buoni pasto elettronici.
I buoni pasto elettronici, che hanno un valore di 7 euro al giorno rispetto ai cartacei che avevano un valore di 5,29 euro, non potranno essere più cumulativi.
I buoni pasto, quindi, non potranno essere utilizzati, come era l’usanza del 70% dei lavoratori, per la spesa del week end ma giornalmente.
Se l’importo della spesa al supermercato è superiore ai 7 euro, i 2 milioni e trecentomila lavoratori che usufruiscono i buoni pasti dalle aziende dove lavorano, dovranno pagare in contanti la differenza.
Con la digitalizzazione dei buoni pasto il controllo dell’uso degli stessi diventa molto più semplice sia da parte delle aziende che da parte del fisco.
Le associazioni dei consumatori, però, sono sul piede di guerra.
Il Codacons con un comunicato stampa ha reso noto che: “Si tratta di una grave violazione alla libertà dei cittadini. Il buono pasto è un diritto acquisito del lavoratore che può essere utilizzato a seconda delle esigenze del momento. Ad esempio se si decide di non pranzare o di portare il pranzo da casa, non è in alcun modo pensabile costringere il lavoratore ad utilizzare il ticket di quel giorno solo per il pasto o per la mensa. Una volta acquisito, il diritto all’utilizzo di quel buono pasto deve valere sempre e ovunque, anche in modo cumulativo”.
L’associazione dei consumatori del Codacons è pronta a presentare un ricorso contro il governo per rendere i buoni pasto cumulativi.