Demenza senile aumentano i casi ogni 3 secondi un nuovo malato
Di demenza non si muore ma i dati che rimanda il Rapporto Mondiale Alzheimer redatto dall’Alzheimer’s Disease International (Adi) sono decisamente allarmanti: 46,8 milioni di individui sono ammalati di demenza in tutto il mondo, solo in Italia 1,2 milioni e questo è un dato che certamente raddoppierà ogni 20 anni.
Da questi numeri è facile dedurre che, ogni tre secondi, una persona si ammala di demenza.
Il numero di malati è evidente che va di pari passo con i costi che ogni paese deve sostenere.
Se analizziamo la situazione italiana, possiamo vedere che ogni anno si ammalano di demenza circa 10 milioni di soggetti, di questi 5 vengono colpiti dall’Alzheimer.
Nel 2030 i malati si prevede che saranno 1.609.000, nel 2050 2.272.000, questo secondo quanto riportato dal rapporto fatto conoscere dalla Federazione Alzheimer Italia che si chiama “L’impatto Globale della Demenza: un’analisi di prevalenza, incidenza, costi e dati di tendenza”.
Gabriella Salvini Porro, presidente della Federazione Alzheimer Italia ha dichiarato: «I nuovi casi nel 2015 sono stati 269.000 e i costi ammontano a 37,6 miliardi di euro. Alla luce di questi nuovi dati, chiediamo al nostro Governo di mettere in atto il Piano Nazionale Demenze assegnandogli i finanziamenti adeguati per supportare concretamente i malati e le loro famiglie”.
Di fronte a tanti malati, altrettanti sono i soldi che devono essere impiegati, allo stato si parla di cifre davvero importanti 818 miliardi di dollari, ma le previsioni dicono che , a breve, diventeranno decisamente di più, si stima circa 1.000 miliardi.
Glenn Rees, presidente di ADI, ha dichiarato : “dobbiamo utilizzare queste nuove evidenze per spingere a livello internazionale un movimento che possa combattere lo stigma causato dalla demenza e che permetta la nascita e la crescita diDementia friendly communities”.
Marc Wortmann, direttore esecutivo di ADI spiega:“Questi risultati dimostrano una necessità urgente di implementare strategie e legislazioni atte a permettere una migliore qualità di vita per le persone che convivono con la demenza, sia oggi sia in futuro”.