Il consiglio dei ministri ha approvato una norma molto attesa dalle associazioni che tutelano i produttori di generi alimentari.
Ritornerà ad essere obbligatorio indicare nell’etichetta del cibo lo stabilimento che lo ha prodotto.
L’obbligatorietà scatterà per tutti i prodotti destinati al mercato italiano prodotti da aziende italiane, ciò permette al consumatore finale di comprendere la provenienza del cibo e sapere con certezza se è stato prodotto nel nostro paese.
Una legge europea aveva reso non obbligatoria l’etichetta sugli alimenti da parte dell’azienda produttrice.
L’ultimo consiglio dei ministri, raccogliendo anche i suggerimenti delle aziende produttrici e del mondo della grande distribuzione, ha redatto un disegno legge.
Detta proposta di legge, che ha per oggetto l’obbligatorietà del nominativo dell’azienda che ha prodotto il determinato alimento, sarà discussa, per l’approvazione, dal Senato e dalla Camera.
La Conad, uno dei colossi in Italia della grande distribuzione, ha voluto ringraziare l’impegno del governo nel ristabilire l’etichetta obbligatoria sugli alimentari acquistando una pagina intera di grosse testate giornalistiche a livello nazionale.
La Conad, in modo particolare, ha ringraziato soprattutto due ministri del governo Renzi, il titolare del dicastero dell’Agricoltura Martina e il ministro della salute Lorenzin.
Per l’approvazione del disegno di legge, però, ci vorrà del tempo.
Il primo passo sarà la discussione del disegno di legge alla Camera e al Senato che dovrebbe avere inizio nella prossima settimana.
Il governo italiano, solo tra qualche mese, dovrebbe avere l’ok sul disegno di legge da Bruxelles.
Il titolare del dicastero del ministero dell’agricoltura è soddisfatto dell’ok da parte del consiglio dei ministri alla reintroduzione dell’etichetta sugli alimenti indicante l’azienda produttrice.
Il ministro Martina ha anche detto che solleciterà Bruxelles affinchè si pronunci al più presto sul decreto legge presentato dal governo italiano: ”Per noi si tratta di un punto cruciale, perché la valorizzazione della distintività del modello agroalimentare italiano passa anche da qui”.
Il ministro, nella sua battaglia per l’approvazione del decreto legge, avrà accanto oltre la Conad anche la Coldiretti, Agrinsieme, Confagricoltura e Copagri.