Grillo attacca Nichi Vendola in pensione con soli 5.618 euro al mese
Un mare di polemiche ha provocato la notizia che Nichi Vendola ha deciso di ritirarsi dalla politica e che, per aver versato 10 anni di contributi, anni dell’incarico di governatore della regione Puglia, percepirà al mese un assegno di 5.618 euro.
Proprio il governatore pugliese aveva deciso nel 2013 di abolire il vitalizio ai consiglieri regionali ma l’assegno spettante al governatore pugliese è relativo al periodo prima dell’entrata in vigore della legge regionale che decreta la cancellazione del privilegio.
La notizia della pensione anticipata di Nichi Vendola e soprattutto del cospicuo assegno che riceverà ha scatenato l’ira di Beppe Grillo che dal suo blog ha duramente attaccato l’ex governatore pugliese che il 31 maggio ha lasciato la sua poltrona all’ex sindaco di Bari Michele Emiliano.
Il comico genovese ha postato le seguenti dichiarazioni sul blog contro Nichi Vendola: “Dopo anni di lotte a favore dei lavoratori passati tra i banchi di Montecitorio e la buvette della Camera, dopo migliaia di chilometri macinati nelle auto blu finalmente il compagno Vendola è giunto alla pensione”.
L’ideatore del movimento cinque stelle ha rincarato la dose affermando che: “Alla veneranda età di 57 anni e dopo ben dieci anni di contributi versati come governatore della Puglia Baby Vendola, si trova ora a dover vivere con soli 5.618 euro lordi al mese. Avrebbe dovuto averli tra tre anni ma fortunatamente grazie a una legge regionale gli è stato possibile cominciare ad incassare subito”.
Beppe Grillo ha attaccato duramente Vendola affermando che: “Con una pensione da fame come questa arrivare a fine mese sarebbe difficile per Baby Vendola, se non avesse anche un assegno di fine mandato di 198.000 euro dopo dieci anni come governatore della Puglia. I lavoratori che hanno votato Baby Vendola per anni gli augurano la migliore vita possibile, in attesa della loro pensione minima a 66 anni o con 42 anni di contributi”.
La risposta dell’ex governatore pugliese non si è fatta attendere.
Nichi Vendola ha affermato che: “Se fossi ricco come Beppe Grillo volentieri rinuncerei al vitalizio. Sono stato eletto deputato in cinque legislature e presidente di regione per due legislature e tutti sanno che non mi sono arricchito e che non ho rubato. La mia è stata l’unica Regione non coinvolta in rimborsopoli”.
Vendola si è lasciato andare ad un amaro sfogo: “Il mio partito si è battuto sempre e in ogni sede contro tutti i privilegi. La Puglia ha abolito i vitalizi a partire dal 2013. Ricordo a tutti, però, che il trattamento economico degli eletti nelle istituzioni, ciò che oggi appare appunto come privilegio, è stato concepito come una barriera alla corruzione degli stessi: ora vedo che il mio vitalizio fa più scandalo delle tangenti a Galan! E osservo con tristezza il fatto che ai comici miliardari continua a dare scandalo pure il mio orecchino. Credo che si capisca quanto questa effervescente polemica contro di me sia null’altro che l’ennesimo linciaggio di chi pensa che la lotta politica non sia combattere le idee, ma denigrare le persone. Faccio politica ormai da oltre quarant’anni e devo dire che l’unica cosa a cui non mi rassegno è la barbarie”.