I due quadri, secondo la proposta di Luigi Brugnaro, verrebbero venduti all’asta e potrebbero portare nelle casse della città veneta i soldi necessari per coprire il disavanzo di bilancio.
La proposta ha provocato non pochi malumori sia in consiglio comunale a Venezia che a livello nazionale con il ministro Franceschini che ha riferito di essere contrario alla vendita di due quadri di valore.
Le casse del comune di Venezia devono essere rimpinguate e il sindaco della città lagunare ha pensato di farlo vendendo alcune opere d’arte di valore inestimabile.
La decisione del primo cittadino Luigi Brugnaro ha provocato moltissime polemiche e non è piaciuta molto anche al ministro dei beni culturali Dario Franceschini che, irritato dalla proposta choc del sindaco di Venezia, è stato molto lapidario affermando che “Spero che Brugnaro stia scherzando”.
Il sindaco di Venezia ha anche indicato quali sono le opere d’arte che intende vendere per rimpinguare le casse del comune, “Judith il Salomé” di Klimt e “Il Rabbino di Vitevsk”.
Secondo il primo cittadino veneto le due opere potrebbero essere vendute al più presto senza alcun problema.
Luigi Brugaro sostiene che le due opere individuate non appartengono alla storia della città e che quindi posso essere vendute al miglior offerente.
Il sindaco però ha precisato che: “Non è stata decisa alcuna cessione di opere d’arte di pregio. Sarà necessario procedere a una verifica attenta e puntuale del patrimonio a disposizione, ma al momento non esiste nessun elenco”.
Il titolare del dicastero dei beni culturali Dario Franceschini ha voluto ribadire la sua contrarietà alle vendite delle opere e che ritiene che la proposta del sindaco di Venezia sia solo provocatoria.
Il ministro ha detto che Brugnaro con la sua proposta di vendere due opere d’arte vorrebbe che il governo intervenisse per effettuare nuovi finanziamenti.
Uno dei più grandi critici d’arte italiani oltre che famoso personaggio televisivo, Vittorio Sbarbi è di parere opposto al pensiero del ministro Franceschini.
Vittorio Sgarbi ha detto che: “Brugnaro ha fatto benissimo, la sua idea è davvero interessante e molto logica. Non si tratta di vendere un Canaletto o un Tiziano. Si parla di opere che non sono legate alla storia di Venezia. Klimt a Venezia è un corpo estraneo, il suo quadro può stare ovunque, a Parigi come a New York”.
Nelle prossime ore sicuramente questa proposta choc del sindaco di Venezia provocherà altre dichiarazioni e personaggi e politici si schiereranno chi a favore chi contro.