Mila Petkova, legale del 64enne che ha avuto il riconoscimento da parte del tribunale francese di Tours di appartenere al “sesso neutro” ha così commentato la storica decisione: “La maggior parte degli interessati neonati sono ancora operati poco dopo la nascita. Tutto ciò però non ha alcun valore terapeutico. L’intervento non viene fatto nell’interesse del bambino ma nell’interesse dei genitori e della società, ce ha fornito due scatole da controllare, un maschio e una femmina”.
La decisione del tribunale francese ha provocato non poche perplessità nei cattolici francesi mentre è stata accolta con grande gioia dai riformatori di oltralpe.
Una svolta epocale quella stabilita due mesi fa da una sentenza di un tribunale francese.
E’ la prima volta in assoluto che in Francia e in tutta l’Europa si consente ad una persona di poter indicare sul suo documento di identità o su qualsiasi altro documento ufficiale di non appartenere ad nessun sesso e di essere di “sesso neutro”.
Una sentenza attesa da tantissime persone che rivendicano da anni questo diritto che ora sembra almeno in Francia essere stato riconosciuto.
IL Tribunale di Tours, in Francia il 20 agosto 2015 ha compiuto una svolta epocale, ha riconosciuto, per la prima volta nella storia il “sesso neutro”.
Vale a dire che una persona dotata di cromosomi sessuali e genitali e di organi genitali tali che non si può definire né maschili né femminile ha diritto a che anche sui documenti le venga riconosciuta la condizione di “sesso neutro”.
Infatti, non è possibile riconoscere gli organi genitali di quella persona e identificarli né esclusivamente come maschili né esclusivamente come femminili , da qui la dicitura sul suo stato civile di “sesso neutro”.
L’uomo, di 64 anni coniugato e con un figlio adottivo, è nato con una “vagina rudimentale”, un “micro-pene” e niente testicoli.
Alla nascita è stato dichiarato “maschio” ma questo stato in cui l’uomo non si riconosceva pienamente è stato per lui fonte di tanta sofferenza.
L’uomo che ha anche voluto coraggiosamente rilasciare una intervista a 20 Minutes, ha dichiarato: “Da adolescente ho capito che non ero un ragazzo. Niente barba, Niente muscoli … Al tempo stesso pensare che potessi diventare una donna mi era impossibile. Bastava guardarsi allo specchio per capirlo, non avevo neanche i seni”.
E così, per lui è intervenuta la legge che ha ammesso che ci sono delle situazioni in cui non è possibile definire una persona uomo o donna, da qui il riconoscimento del “sesso neutro”.
Nella sentenza ottenuta da questa persona che ha voluto tale riconoscimento si legge: “Il sesso assegnatogli dalla nascita appare come una pura finzione impostagli durante l’intera esistenza: qui non si tratta di riconoscere un ‘terzo sesso’ ma di prendere atto dell’impossibilità di indicare il soggetto come appartenente a questo o a quell’altro genere”.
Questo è un precedente che ha aperto le porte a tutti coloro che si trovano nella stessa condizione e che, per fortuna non sono numerosissimi, anzi al contrario sono casi decisamente rari, in Francia uno ogni 100.000.
Ma tale questione pare non finisca qui, infatti, sempre a Tours il pubblico ministero ha presentato ricorso perchè si oppone ad una ufficialità del terzo sesso.